Che merito c'è a nascere in un bel posto nel mondo, o in un angolo ostile del pianeta?
Chi crede, attribuisce magari ad un dio la responsabilità di questa distribuzione e di tutto il resto; chi non ha fede semplicemente la addebita al caso..
Nessun merito hanno i diretti interessati
Con che diritto, dunque, alcuni pensano di negare ad altri la sopravvivenza? In nome di quale superiorità, se non quella di essere nati nel posto più ricco e accogliente?
Che senso hanno le chiusure, i divieti, le barricate? Si può mai arginare il mare?
Il flusso di migranti nel mondo è un mare, impossibile delimitarlo, o prosciugarlo!
Mi chiedo se non sia più sensato, e conveniente, organizzare i flussi legalmente, con viaggi regolari, strutture e forniture di prima accoglienza, indirizzamento professionale e cura dell'integrazione.
Sarò idealista, ma le politiche di chiusura mi sembra inseguano un'utopia irrealistica di un mondo a compartimenti stagni e ottengano un unico risultato certo: il nostro mare pieno di morti!
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