venerdì 24 ottobre 2008

Occupazione

Lo dico con la vignetta di Altan su "la Repubblica" di oggi. Esprimo con forme non mie tutto il mio sconcerto verso questo modo di gestire i problemi ed il rapporto con il Paese del nostro Presidente del Consiglio, silvio berlusconi. Ma solo per evitare eccessi ( a me e a voi), di amrezza e di bile..:-(



P.S. (delle 20,11) Visto che dal ritaglio si intravede la vignetta di ellekappa, metto pure quella (sempre da "la Repubblica" di oggi). Tanto, se silvio abbonda nelle "minch..te" irresponsabili, perchè non abbondare qui nelle vignette?



mercoledì 22 ottobre 2008

Vicki Cristina Barcelona


Vicky Cristina Barcelona, l'ultimo film di Woody Allen. L'ho visto e ve ne parlo. Però ometto la trama. Non mi va. Tanto c'è anche su Wikipedia. Vi metto il link.
Sintetizzando al massimo, questo film sembra un classico della filmografia di Woody Allen. Al contrario di come è invece apparso quel geniale "Match point", di qualche anno fa, che si discostava in parte, se non altro nel genere (un giallo) dagli schemi cui ci aveva abituati Woody Allen fino ad allora. In Vicky Cristina Barcelona, uscito nelle sale cinematografiche venerdì 17 ottobre, ritroviamo tutti i temi ricorrenti cari a Woody Allen. Le sue tipiche fissazioni, di uomo e di regista, ci sono tutte: l'interesse per la psicoanlisi e le nevrosi dei nostri tempi, il gusto per l'arte , il focus sulle relazioni tra uomini e donne e sulle storie d'amore contorte in particolare, un certo narrare didascalico, la caratterizzazione borghese e perbenista di alcuni, di contro alle tendenze alla trasgressione di altri personaggi della storia. Si, mi pare di non aver dimenticato nulla. Poi c'è un bel vedere, di attrici e di attore ;-) e c'è la bella "location", la fascinosa e intrigante Barcellona. Infine, si ascolta una gradevolissima colonna sonora in spagnolo che scandisce il ritornello, "Berselona", tante di quelle volte, piacevolmente, che poi ti resta incollato nella testa e ti ritrovi a uscire dalla sala canticchiandolo, in buona compagnia :-)
Impressioni personali? Un film intressante ma anche un pò deludente. Mi ha fatto riflettere su certe complessità dell' amore, che non sono poi così inconcepibili come potrebbe sembrare banalmente pensando, anzi. E qui ho in mente soprattutto quel "qualcosa", il "sale", necessario ai due artisti spagnoli protagonisti (amanti violenti ed ex coniugi) per funzionare come coppia. Non vi dico altro su questo "ingrediente", per non togliere troppo al gusto di di assaporare voi la storia.
Alla fine, tuttavia, Vicky Cristina Barcelona mi è sembrata una pellicola pò noiosa, con poco mordente. Specie se si considerano le potenzialità di film coinvolgente e intrigante cui poteva aspirare data la trattazione di certi temi di per sè ammiccanti, come il triangolo amoroso (più d'uno, in verità, e intrecciati tra loro per di più) e la presenza di certe scene di trasgressione, peraltro eccessivamente pubblicizzate, come il bacio saffico tra le due bellissime, la bionda Scarlett Johansson e la mora Penelope Cruz. Ma forse non è solo per questo che il film non è di quelli che ti rapiscono incollandoti alla poltrona. Probabilmente il "guaio" è che resta un film troppo americano per suscitare una visione appassionata. Perchè è vero che è ambientato nella solare e caliente Barcellona e che le passioni amorose e le trasgressioni ci sono, ma sono viste con l'occhio "tiepido" del newyorkese colto e raffinato. Insomma, non vorrei essere fraintesa: il film può lasciare anche ad altri, oltre che a me, queste impressioni, ma è comunque un bel film, di qualità, come tutti i film di Woody Allen, e vi consiglio di vederlo. Inoltre gli attori sono tutti all'altezza, e bravi. Ognuno ha caratterizzato bene il suo personaggio. A questo proposito, me ne stavo dimenticando, i migliori sono stati, secondo me, Javier Bardem, (bellezza e fascino di maschio mediterraneo, di quelli che, ad una siciliana come me, posson sembrare perfino "comuni" e "familiari" ;-) :-), Penelope Cruz, sempre molto intensa, e Rebecca Hall, bellezza scialba solo in apparenza. Quest'ultima ha reso molto bene il suo ruolo, ingiustamente, a mio avviso, considerato di secondo piano. Un pò meno brava e più scontata una delle due principali protagoniste, Scarlett Johansson, che però è indubbiamente la più bella. (Per inciso, se fossi uomo, non vorrei però decidere chi considerare più bella delle altre ;-)
Vi lascio con un video dove trovate la colonna sonora e tante vedute di Barcellona, ma niente scene, e niente attori. Per quello, pensateci voi :-)




sabato 11 ottobre 2008

L'orologio degli dei

Oggi mi ha tenuto compagnia. Ho ascoltato questo pezzo un sacco di volte, mentre leggevo, mentre scrivevo e mentre..spolveravo :-) E non me ne sono stancata. Così ho pensato che avrei ben potuto "contagiarvi"questo entusiamo! :-)
Buon fine settimana da parte mia!


P.S. Potete metterlo anche a icona (tanto l'immagine è fissa) e ascoltarlo, pure voi come me, mentre fate i vostri soliti "giri" sul web ;-)

martedì 7 ottobre 2008

La mostarda

Oggi vi scrivo una ricetta. Proprio così, una ricetta di cucina tradizionale siciliana, nella versione che si usa dalle mie parti, ai piedi dell'Etna, verso lo Jonio. Parlo della mostarda, quella di mosto d'uva, che io trovo squisita (ne sono ghiottosissima! :-) e che m’ha preso l’intero week-end appena trascorso! Ma, vi assicuro, ne è valsa la pena! Consideratela pure una ricetta per l’anima! Un vero toccasana contro stress, stanchezza, apatia, ecc... Ve la scrivo semplicemente così, riportandovela come l'ho preparata io, seguendo le indicazioni di mia madre (classe 1931), che a sua volta ha appreso da sua madre, ecc, ecc...
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Andate in una cantina in campagna durante la vendemmia e, mentre dal torchio cola il mosto nella tinozza, prendete una pentola (piuttosto grande..da 10 litri circa) e versatevi la quantità di mosto che volete, pochi o tanti litri, dipende dalla golosità e dal tempo che avete a disposizione. Poi versatevi dentro cenere di “sarmenti” (i rami di vite), fatti bruciare in precedenza, in una proporzione approssimativa, ad esempio alcune manciate per litro, chè tanto va sempre bene ugualmente, secondo il principio del “se è assai, è meglio che poca”. Cuocete il mosto con la cenere almeno mezz’ora, ma, anche qui la misura di tempo è approssimativa, e il principio è lo stesso di prima. Comunque, volendo, un sistema c’è, per essere sicuri di non sbagliare i tempi. Si può utilizzare la cottura di una pera immersa nel mosto come unità di misura di giusta cottura: quando la pera è cotta, anche il mosto con la cenere è cotto a sufficienza. Fatto questo, lasciate decantare il mosto alcune ore e dopo colatelo e “percolatelo” una seconda, o anche una terza volta, utilizzando uno strofinaccio da cucina a trama fitta.
Finita questa prima parte preliminare, che è di fondamentale importanza, e che va fatta subito dopo la torchiatura, o, al massimo, dopo qualche ora, altrimenti il mosto si inacidisce, procedete alla preparazione vera e propria della mostarda. Innanzitutto misurate quanti litri è risultato essere il mosto cotto con la cenere e filtrato. Dopodichè si dosa l’amido di farina, nella proporzione di 100 gr. per litro, lo aggiungete al mosto e lasciate riposare il tutto per una mezz’ora-tre quarti d’ora. Infine, rimescolate bene, fino ad ottenere una soluzione ben amalgamata, e iniziate la cottura a fuoco lento, rimescolando per tutto il tempo con un cucchiaio. Armatevi di pazienza perchè ci vuole circa un'oretta. Ma state tranquilli, che, se non avete combinato qualche pasticcio nel frattempo, vedrete il mosto farsi a poco a poco scuro e addensarsi, fino a "trasformarsi" in mostarda, cremosa e "collosa"! :-)Una volta pronta potete versarla nei piatti, o in ciotoline, come volete, come fate con la crema. E quando avrete finito di "impiattarla", procedete pure senza freni alle "irrinunciabili" operazioni di pulitura-leccamento della pentola, con utilizzo a tutto spiano del dito passato su pareti e fondo, minuziosamente leccato con goduria! :-)
Se volete, potete mettere la mostarda nelle apposite forme di terracotta (io ne ho alcune di mia nonna, dei primi del 900, di cui sono gelosissima). Quella messa nelle forme è in effetti la mostarda più tradizionale, che , una volta cucinata, va fatta poi essiccare a lungo in un luogo fresco e asciutto, disposta sui "musciari" (specie di tavole di canne intrecciate). Secondo i miei gusti, la mostarda secca e "gommosa" (da consumare dopo qualche mese, ma che si conserva bene anche dopo qualche anno) è quella più buona! Provate e fatemi sapere, se volete! :-)
Ah! Dimenticavo, affinchè la ricetta della mostarda riesca bene, oltre che per il palato, anche per l'anima, è consigliabile partecipare prima a tutte le operazioni della vendemmia e seguire il ciclo dell'uva, dalla raccolta al mosto, passando per la pigiatura e la torchiatura. E, naturalmente, fare tutto per diletto, svincolati da "obblighi" di qualsivoglia natura! :-)

P.S. dell'8/10/2008, ore 22,35
Se volete un "assaggio" di mostarda, venite qui :-)