martedì 29 aprile 2008

Che tempi, di questi tempi!

Che tempi, questi! Non credo li dimenticherò facilmente! Sono "per la strada"..nel senso che sto leggendo "La strada" di McCarthy..Un mondo sotto una spessa coltre di grigio dopo un'apocalisse..Un padre e un figlio, che, soli, affrontano la strada e la loro vita morta (ho detto proprio così, perchè niente rende meglio l'immagine di due esistenze vive in mezzo alla morte..Leggere per credere) Non l'ho ancora finito, ma di certo non è un testo allegro, nè ottimistico sul futuro. Ma pieno di valori "sopravvissuti" si, molto.
Se guardo poi ad un'altra, di strada, quella intrapresa dalla nostra (anche MIA) ITALIA, beh!..lo stesso penso che non mi scorderò di questi tempi..E vedo pure lo stesso colore che prevale nella strada del romanzo di McCarthy: grigio, scuro, molto scuro, anzi NERO, il colore della morte.Il riferimento è ovvio, e per nulla celato.
Ho voglia di sfogarmi e di "liberarmi" del nero, "predicandone" il nome, e rammentandone l'"umore" (allegramente becero e pieno di paure al contempo), nonchè il "sottofondo sonoro", pieno di bassi, cupi. Lo so, sto scadendo pure io, nei toni, e nei timbri...Embè? Sarò pur libera, "perfino" io, in mezzo ad una maggioranza di popolazione delle libertà, di dire quello che voglio nel mio blog! Almeno finchè si potrà farlo! E poi..magari così, "catarticamente", mi rassereno..Ma si, "SIA QUEL CHE SIA! (..abbracciami amore mio, che adesso lo voglio anch'io"..Scusami Lucio, non c'entri niente, ma..mi piaci, anche se forse eri "nero"..)
Ohh! Ecco, mi sento già più lucida: ora mi aspetto un quinquennio di promesse rispettate. E voglio proprio "prendergli le misure", io a queste promesse! Voglio stare ben attenta e vigile! Intanto, visto che non mi sono ancora distratta, la promessa di non mettere le mani nelle tasche degli italiani è stata rispettata: non ci ha messo le mani, S., ci s'è ficcato proprio tutto per intero! L' Alitalia la compra lui per noi, con i nostri soldi! Soltanto 300 milioni di euro! Ah! Già! M'è sfuggita una cosa, però..Mi correggo, mi si consenta, possiamo stare tranquilli: ci pensano le Ferrovie italiane, a comprarla! Loro si che sono una sana azienda italica! Basta viaggiarci ogni giorno per saperlo!!! (io lo so..) Però così avremo treni tra le nuvole (che poetica che sono!!!) oppure aerei su rotaie (come sono "posata"!!!!)
BASTA. Mi fermo, e guardo,e mi preparo...alla Resistenza...
Ma, per favore, toglietemi davanti il quadro di questa sinistra italiana, fatta di autoanalisi-piagnistei e che non scende dal suo dorato "iperuranio di belle idee"! Voglio altre prospettive, e nuove musiche, fatte di rispetto della legalità e di certezza della pena per TUTTI, italiani e non! (compresi gli italiani con certi cognomi, ad esempio con la "B", e compresi i rumeni, e gli svizzeri, e gli statunitensi e i marocchini, e compresi pure gli alieni, se si degnano di farci una visita!) E poi voglio vedere gli italiani (me per prima, per esempio, giusto per "personalizzare" un pò) ritornare a comprare. Avete presente il famoso "fattore "c", vero? Quello che sta per consumi nella teoria del moltiplicatore di Keynes, se la mia memoria di economia politica non mi s'è frullata?....Ecco, quello, lo voglio vedere di nuovo bell'e determinante! Voglio vedergli far girare l'economia..Voglio vedere la gente libera, davvero (non solo perchè qualcuno usa questa parola pensando di materializzarla) di comprare. Voglio vedere che non ci pensa due volte a comprare più roba da mangiare, vestiti, e altro, perchè può finalmente farlo non essendo più intrappolata nelle secche di magri stipendi...Tutto questo voglio vedere. E voglio che a queste cose pensi la sinistra, e ci si alleni. E spero di non dovere aspettare troppo per "vedere" questo "film"!

Scusatemi per i toni da sfogo e l'eccessiva ironia, magari evitabile, ma..stasera è così..E ormai mi conoscete..

P.S: Se vi piace mangiare nero, se non vi impressiona avere le labbra nere, e la lingua pure, vi consiglio la "pasta al nero di seppia": un'ottima ricetta (non a caso;-) catanese. Buona davvero! Sono disponibile per consigli su come cucinare (e mangiare) bene il nero (della pasta)!!!!:-)

giovedì 24 aprile 2008

25 aprile

Quest'anno di 25 aprile ce ne sono almeno 3.."La uno, la due o la tereee?", direbbe Mike Bongiorno-Fiorello. Si perchè oltre alla festa della liberazione, ci abbiamo un nuovo Vaffa-day di Beppe Grillo e la riesumazione-esposizione, o come si dice, "ostensione" del corpo di San Pio (..personalmente lo chiamo ancora "Padre Pio"..mi viene più "familiare"..), che, per la verità è iniziata già oggi, 24 aprile.Io sono per la 1. Per me il 25 aprile è, e resta, uno solo ed è la FESTA DELLA LIBERAZIONE. Mi spiace per quelli che mi hanno creduta "più moderna", o meno rigida nelle mie idee, ma è così. Su certe cose, "cedo" poco. E ci sto male a pensare che, ormai, non sia scontato pensare al 25 aprile come festa della liberazione.
Per come vedo le cose io, un conto è esserci liberati, o solo allontanati, da certe forzature-caricature, ecc..tipiche di tutti gli "ismi" - socialismo, comunismo, fascismo...totalitarismo" - e un'altra sono i valori, di democrazia, in questo caso, e di libertà, da cui non possiamo, e non dobbiamo mai prendere le distanze. E, per me, lo ripeto, sarò demodè, il 25 aprile è la festa della liberazione, di TUTTI gli italiani, dal fascismo, cioè da una dittatura, illiberale e razzista, guerrafondaia, e complice di altri totalitarismi (forse) più atroci. Non si possono disconoscere queste cose, come non si può "cancellare" la Resistenza dai libri di storia, e rievocare questa data in un modo, o in un altro, a seconda di chi governa. Mi rifiuto di accettare simili banalizzazioni, irrispettose e ingrate verso chi ha dato la vita per avere ora noi quella libertà di cui, nonostante tutto, godiamo. Come non si può dire si godesse durante il ventennio. I miei "vecchi", specie mio padre, sono (molto) vecch, e i ricordi di quel periodo ho la fortuna di poterli ancora sentire di "prima mano", dalla loro viva voce. Saranno anche passati più di 60 anni, sarà anche che per le nuove generazioni la partecipazione emotiva al ricordo di un evento così lontano, per loro, equivale a quella che per i quarantenni è stata la 1^ guerra mondiale, la guerra di logoramento, combattuta dai nonni, o bisnonni, ma è pur sempre un avvenimento importante della nostra storia, che non va dimenticato, o, peggio, confuso nella massa di non-notizie, non-conoscenze, non-memoria di cui siamo già troppo pieni..
Sugli altri due 25 aprile, spendo poco...Non mi va di dedicar loro, anch'io, troppo spazio..
La denuncia della disinformazione esistente in Italia posso condividerla. Quanto pessimo giornalismo si vede in giro! Forse davvero troppo!.. Ma perchè, mi chiedo, pensare di fare il "V-day della "liberazione dalla disinformazione" proprio il 25 aprile? Si, lo so, che..la "liberazione" è "di scena" il 25 aprile, ma che c'entra!..Non so, probabilmente non conosco a fondo le ragioni di questa scelta, ma, resto lo stesso perplessa. Non si rischia, così, di "disinformare" ulteriormente? Pur non volendolo, anzi, volendo il contrario? Non si confondono ancor più le idee, già piuttosto confuse, o "perse" nel dimenticatoio?
Infine il 25 aprile di San Pio. Questo non induce certo in confusioni-sovrapposizioni..E' un avvenimento religioso. Dunque il problema è un altro. Il problema è che, già solo per questo, NON E' una festa DI TUTTI gli italiani. Lo è solo per i cattolici, anzi, nemmeno per tutti i cattolici. Lo è soltanto per chi condivide questo tipo di grandi manifestazioni-rievocazioni..Non sono tra questi. Personalmente ho una reazione oppositiva, quasi un "attacco" di "allergia religiosa" Ci vedo poco di religioso, e di fideistico nell'andare, tutti in massa, ad ostentare fede, e ad affannarsi a comprare chincaglieria "religiosa"(di pessimo gusto, peraltro)..Ricordo che mi successe anche tanti anni fa quando andai a Lourdes (per fare contenti i miei..). Non posso fare di tutta l'erba un fascio, e so bene che non è per tutti così..E capisco che pure che c'è tanto bisogno di credere in qualcosa..Ma, appunto, a me queste forme qua , troppo concrete e tangibili, di fede ..mi fanno quasi pentire d'essere cattolica..Son contenta, per chi ci crede davvero..E, poi, come si dice, il mondo è bello perchè è vario..Ma, almeno un dubbio mi resta: c'era davvero bisogno, religiosamente parlando, di tirar fuori il corpo di Padre Pio a 40 anni dalla morte, di "trattarlo" e di esporlo?...Di sicuro vedo una cosa: un consistente impulso al turismo e al business "religioso", legittimo dalla parte di albergatori, ristoratori, negozianti, ecc..Ma..dalla parte delle anime..non so..E mi resta anche un pensiero: che, dall'al di là, lo stesso Padre Pio..non sia molto contento di far così tanto il "divo", lui che era così schivo...
Ecco, il post sul 25 aprile l'ho fatto. Non so se va bene per "
Mondine 2.0", ma..non sono stata capace di altro..Non ho avuto ispirazioni diverse, magari più nobili..M'è venuto così! Se non altro, però, mi son presa la soddisfazione di togliermi questi sassolini ..

martedì 22 aprile 2008

38° Earth day


Le risorse non sono infinite. Cibo, energia e acqua sono già emergenze planetarie. Basterebbe almeno pensarci quando siamo sotto la doccia, o quando buttiamo gli avanzi...Lo dico a me stessa, prima di tutto, che sono spesso distratta...

giovedì 17 aprile 2008

Il mondo dentro una finestra

Mi ha sempre affascinato, fin da quando ero ragazzina, guardare dentro alle case, e scoprire attraverso i loro "occhi" (le finestre), tutto il mondo che vi abita dentro..La calda intimità familiare, i momenti di relax..quelli di studio..le discussioni animate..le tenerezze tra amanti..o quelle tra genitori e figli..o i litigi tra fratelli..i gesti del prendere e riporre oggetti..o..del rispondere al telefono..o quelli compiuti per fare le pulizie, ecc, ecc, ecc...Ricordo, in particolare (avrò avuto 15 o 16 anni al massimo), che mi incantavo a guardare fuori dal finestrino dell'automobile mentre tornavo dalla (odiata) lezione di solfeggio. Mi piaceva vedere, al di là delle finestre e dei finestroni, la vita che si svolgeva dentro quelle case illuminate (era sempre sera..ed era inverno..)..Non vedevo l'ora, mi ricordo, di avere anche io una vita familiare mia, tutta mia, una casa con me dentro, che torno dal lavoro, con marito e figli, anche loro lì, ormai a casa, prima di cenare..Mi immaginavo di accorciare il tempo e di ritrovarmi già adulta dentro una di quelle case che vedevo in quelle sere...Ho talmente anticipato simili desideri, che...beh...adesso....Questa, però, è un'altra storia..Stavo dicendo della vita e del mondo dentro alle finestre..Ha un fascino particolare la vita osservata dalla strada, attraverso un "buco", mentre (tra)scorre il suo corso, ignara degli sguardi altrui...Non trovate? Per me, almeno, si. Se ne siete attratti, come me, non potete perdervi la mostra fotografica di Giorgio Barrera, classe 1969 (ma, anche senza "fessure", è bella pure quella di Roberto Mignanego, classe 1965) che trovate su Repubblica.it . Io mi ci sono persa...Sapete quanto io mi "nutra" di immagini, e quanto mi piaccia "catturare" la realtà (crearla?) con la fotocamera! :-) Sto guardando queste foto, mentre scrivo, ma sto guardando anche fuori dalla finestra...Piove. Vedo i tetti del cortile del palazzo antico dove mi trovo che gocciolano acqua dalle grondaie...Vedo tanto grigio..E non mi sento triste. Al contrario. E penso a te, mio caro, che hai tanta pioggia in comune con me, sotto un albero, o un ombrello, in quei rari momenti in cui i tempi e le vite si incrociano...E poi penso che vorrei essere fotografa e fotografata insieme...Vorrei avere, ora qui, la mia fotocamera (che invece è a casa) e "rubare" qualche istante di vita dentro una finestra o un portone..Vorrei cogliere una carezza, il profilo di un volto, una mano, un sorriso...E non so cosa darei per essere io stessa, "preda", a "catturare" dentro una fotografia un'istante di gioia...Lo "consegnerei" poi alla pioggia, questo istante, e lo farei viaggiare nel tempo, così, per gioco, senza meta...Potrei trovarlo nel presente e riprenderlo nel futuro..Oppure potrei perderlo nel passato...ritrovarlo, o non ricordarlo più..Sarebbe libero sempre, di andare dove vuole..dove il cuore e la pioggia lo portano...

martedì 15 aprile 2008

Dopo le elezioni

Questo è un post breve, anzi essenziale, o nudo e crudo, se preferite. Non ho voglia di dilungarmi in parole..Allungherei soltanto lo strazio di vedere l''Italia ormai consegnata a Berlusconi e ai suoi..Dunque, asciutto asciutto, e (il più che posso)senza emozioni, il mio post-pensiero di oggi è il seguente.
I fatti con cui fare i conti sono:
- la vittoria di Berlusconi e del centro-destra
-la polarizzazione del panorama politico
-la scomparsa delle "ali", sinistra e destra
-il rafforzamento dei localismi
Le considerazioni che mi sento di fare sono:
- la polarizzazione, comunque sia avvenuta, è un fatto nuovo e non mi sembra negativo perchè dà maggiori garnzie di governabilità
-c'è una crisi di rappresentatività troppo pronunciata, a cui occorre trovare una soluzione democratica senza per questo rinunciare ai benefici del bipolarismo
- bisogna guardare, e andare, avanti, senza sterili e nostalgici rimpianti per il passato, facendo tesoro delle esperienze fatte.

L'Italia è cambiata, non fa scelte ideologiche, guarda poco ai valori e molto ai problemi concreti, vuole risposte semplici ed efficaci, e a misura "locale". E poi è stanca, e in crisi. E infine ha una cultura democritica non così solida come ci si era illusi che avesse, specie dopo (l'ormai dai più dimenticato) ventennio fascista. E' un'Italia, mi pare, che risponde in modo, dopotutto, simile a quello di un qualunque altro paese che attraversa un periodo di crisi (sociale, politica, economica ed istituzionale), ossia reagisce pretendendo, legittimamente, sicurezza e stabilità, magari anche a spese del pluralismo e della rappresentatività. Ma che lo fa con "contenuti" molto "atipici", quasi di "colore", mi viene da dire, come i "fenomeni" Bossi, Berlusconi, Lega Nord dimostrano di essere, tanta è la loro diversità rispetto ai partiti di centro e di centro destra europei, e, per alcuni, per certi versi, anche rispetto alle stesse regole democratiche.
Detto questo, aggiungo a margine solo una nota meno "fredda" per concludere. Per quanto mi riguarda, continuo a restare tra quelli che credono nella democrazia e nell'importanza del dare priorità ai diritti dei più deboli, di contro alla difesa dei poteri acquisiti, secondo logiche di esclusione. In altre parole, il mio cuore è, e resta, a sinistra. E mi auguro che questa sconfitta si trasformi in una opportunità, di un percorso nuovo, (ri)fondato da e con la base, con energie nuove e giovani a sostegno, o in sostituzione, di quelle vecchie, che hanno deluso e perso.

venerdì 11 aprile 2008

Prima delle elezioni

Mi ero ripromessa di non parlare, e di non sentire più di politica..E' ver0, ma...ora che ci siamo quasi, alle elezioni, non posso tacere...
Due cose
UNA. In questi giorni, ed in queste ore, fioccano, come mai prima, mi sembra, i consigli su come meglio manifestare il non-voto (prendere la scheda e poi restituirla con la dichiarazione di non voler votare). Premesso che anche questa è una posizione che si può assumere, e che è dunque degna di tutto il mio rispetto, io mi permetto di dire di non condividerla. Certo, siamo tutti infastiditi-stanchi-delusi, ma la "nausea da politica" non si cura, a mio avviso, con l'astenzione. Mi sembra un rimedio perlomeno ininfluente sul disturbo, a fronte dei vantaggi, che, per quanto minimi, ci sono: avere la possibilità di "dire la propria" e di orientare il risultato, non dimenticando che le elezioni sono fatte di tanti "piccoli" voti, il mio non escluso..
DUE Un grido-appello : NON CONSEGNAMO L'ITALIA A BERLUSCONI! Davvero, questo no..Pensiamoci..pensateci..Non può non ripugnare avere (ancora una volta) per Presidente del Consiglio dei ministri uno che fa dello scherno e del disprezzo delle istituszioni, delle regole del vivere civile e democratico, financo delle leggi del libero mercato la sua "fiera" bandiera populista..E, già che posso ancora farlo (non è ancora mezzanotte del venerdì) consiglio di leggere l 'articolo di Nanni Moretti su "la Repubblica" di oggi, venerdì 11 aprile 2008, ultimo giorno di campagna elettorale. Potete trovarlo, completo ed in video (si tratta di un dialogo-intervista con P. Flores D'Arcais) anche su
"Micromega" online e su YouTube, 1^ parte, 2^ parte, 3^ parte). E poi segnalo uno dei migliori articoli, secondo me, di questo periodo pre-elettorale, "Il cavaliere liberale ha abolito il mercato" di Eugenio Scalfari, pubblicato su "la Repubblica" di domenica 30 marzo 2008 e ampio oggetto anche dell'intervista a Scalfari da parte di Lucia Annunziata nella puntata di "In mezz'ora", andata in onda quella stessa domenica.

giovedì 10 aprile 2008

Mercatini

Quando sono stata trasferita (finalmente!) a Catania, alcuni anni fa, tutte le mattine riuscivo a trovare il tempo per passare dal mercato prima di entrare in ufficio. Che bel periodo! E quante cose belle (insieme a tante cianfrusaglie) ho comprato!Era davvero divertente e rilassante..Riuscivo a comprare vestiti, anche carini, con pochi euro e poi me li sfoggiavo in ufficio,o il sabato sera, coi complimenti delle colleghe e delle amiche! Non ho mai nascosto di averli comprati al mercato e per poco prezzo, anzi..Per me questo era un vanto, anche perchè suscitavo l'invidia di chi non poteva frequentare questi posti (ad esempio mia sorella Hi! Hi! Hi!..:-)) e me la godevo..Comunque era bello anche perchè è lì, al mercato, che ti si mostra la città, nel suo volto più vero, con le facce della gente, la parlata cadenzata dall'accento dialettale marcato, le battute, i commenti e le imprecazioni dei venditori mentre montano le bancarelle, di solito riferite al calcio, alla politica e al caro vita...E poi..le tante lingue straniere che senti..Secondo me, una gradevole babele per le orecchie! C'è la zona degli africani che vendono cd e roba etnica e c'è la zona dei cinesi, o, meglio, loro sono un pò ovunque, in mezzo alle bancarelle degli italiani e dei nordafricani..Una volta mi sono divertita a seguire una simpatica scenetta tra due ambulamnti, lui africano, alto e robusto, lei, cinese, piccola piccola..Nessuno dei due parlava ancora l'italiano, ma, ciascuno nella loro lingua..comunicavano..La cinese sembrava un pò timida e vergognosa, ma sorridente..e anche lui..Certo, non potevano essere più diversi..E che dire poi della varietà dei colori e della persistente "robustezza" degli odori del "reparto" alimentare..Pesce fresco,stoccafisso, salumi, formaggi, cipolle, agli, ortaggi vari, olive, agrumi, ecc....tutti esposti in bella mostra a mucchi e mucchietti a formare "piramidi" mangerecce..Ah, certe "olivone" a bassissimo prezzo! Pure buone di sapore! A patto che non si voglia saper troppo su dove, e come, sono conservate quando il mercato finisce (perchè mentre c'è..si sa per certo che sono esposte all'aria, al sole..agli insetti..) Insomma..è bello far la spesa e frequentare i mercati..C'è spazio per le chiacchere (con gli altri compratori e con gli ambulanti)..E ci si tira su il morale a vicenda..solo così..solo chiaccherando e scegliendo..tra borse taroccate e profumo d'insalata fresa..Ora che anch'io, per vari motivi, non ci posso più passare ogni mattina ,è più dura iniziare bene la giornata...Adesso, se proprio ci voglio andare, debbo fare programmi..pianificare..prevedere..Non è lo stesso! Ma tant'è...Mi debbo accontentare..
Quello che ho descritto fin qui è il mercato visto da me..E, tutto sommato, è un mercato che si apprezza "esteticamente", ed anche "psicologicamente"..Tale modo di intenderlo non è, tuttavia, solo un fatto personale, ma rientra in una più generale tendenza di gusti e preferenze dei consumatori italiani, che al risparmio, associano il piacere per le relazioni, poco praticabile nei "freddi" ipermercati, megastore, ecc..Ne ha parlato infatti Giampaolo Fabris in un suo articolo su "Affari e Finanza", di qualche mese fa (se vi capita, leggete il suo pezzo, intitolato "Shopping più umano torna il piacere della spesa al mercatino" pubblicato il 25 febbraio scorso)
Ma il mercato non è solo colore, folklore, o diletto..E non sempre è esercizio di libera scelta tra ciò che si vuole e ciò che si può... E' oramai una (triste) realtà quella di un sempre maggiore numero di persone che vanno ai mercati alla chiusura..a fare la spesa rovistando tra gli scarti..E non si tratta di barboni. Sono pensionati, o disoccupati, o occupati a basso reddito, o donne separate con figli da mantenere, e altri, che non ce la fanno, coi loro soldi, a comprar (sempre) da mangiare..E non si tratta (solo) di immigrati, ma di italiani. L'unica differenza è che la media di età degli italiani è più alta, sui sessanta, mentre quella degli stranieri si aggira sui quaranta..E' un dignitoso popolo di affamati e bisognosi che vaga da un mercato ad un altro, da un angolo ad un altro alla ricerca della merce deperibile invenduta e buttata..Sono i nuovi poveri..(potremmo essere noi...).."Sessantotto anni, vedovo, ex meccanico, bilocale di proprietà, pensione di 580 euro al mese, Tino Giacomini è uno di quelli che sopravvivono con gli avanzi del mercatto (..) E come lui sono in tanti a fare la spesa gratis, a frugare tutti giorni tra gli scarti dell'"altro mercato" quando il mercato "normale" chiude." (da "Così si compra al mercato della crisi" di Roberto Bianchini su "la Repubblica" di martedì 8 apriele 2008) Sono una realtà con cui fare i conti. Una realtà che non può essere lasciata solo al "fare" della Caritas o di altre associazioni di volontariato, o di singoli altruisti "armati" di buona volontà....Una realtà di cui i politici farebbero bene non solo ad accorgersi, ma anche (e soprattutto) alla quale dare risposte concrete..

venerdì 4 aprile 2008

Un post per due appelli

UNO Mi faccio portavoce di un problema, di cui ho avuto notizia dai blog-amici "Il cantastorie errante" e "Pensare in un'altra luce". Si tratta di un problema personale, quello del licenziamento, che sta vivendo una persona, che, come noi, ha un blog. Io non la conosco, ma, se ha un senso una solidarietà tra blog, mi sento di mettere anch'io il suo annuncio..Chissà che, di blog in blog, non arrivi a leggerlo qualcuno che concretamente possa aiutarla..
"16 anni di esperienza in uffici commerciale estero e come Segretaria di Alta Direzione, con mansioni che vanno dalla gestione totale delle pratiche Import ed Export alla gestione operativa della documentazione relativa all’ufficio commerciale interno; dai viaggi in Cina, USA, Europa, Asia presso fornitori per trattative ed acquisti, o in ogni parte del mondo per visitare clienti; dall’organizzazione alla partecipazione effettiva alle fiere internazionali.Cerco un lavoro simile, se possibile, ma anche semplicemente come Segretaria di Direzione o quant’altro.L’unica condizione imprescindibile è che sia a Bologna o provincia e che sia a tempo indeterminato.Sono disponibile a trasferte e turni di qualsiasi genere.Vi lascio il mio indirizzo e-mail: innamoratacruda@hotmail.itNon so che altro dire, Ancora grazie per quanto riuscirete a fare e baci!"

DUE Qualche giorno fa ho trovato un commento-richiesta di sostegno in un mio vecchio post(nel blog su kataweb), dove parlavo di violenza alle donne. La violenza psicologica, diversa dalla violenza tout-court e dalle minacce, non è contemplata nel nostro codice penale, come specifica ipotesi di reato. Ma tante donne, ed in numero crescente, ne sono vittime, come anche bambini, anziani, disabili, ed altri..L'idea della raccolta di firme per portare avanti il progetto di legge in materia mi trova d'accordo. Perchè è vero che, in generale, non è da incoraggiare l'eccessiva proliferazione di leggi, ma ci sono fatti che, invece, è giusto siano oggetto di specifiche leggi, se, solo così, si può attuare una più efficace tutela delle vittime. Per questo ho deciso di copiare quel commento qui e di darvi una più ampia visibilità.
"Buon giorno, sono una delle responsabili di Ag. Comunicazione, un’agenzia che opera nel sociale, nello specifico sulla violenza psicologica ( in questa fase) aderendo a programmi comunitari , per esempio Daphne III.Il nostro lavoro nasce da esperienze a livello lavorativo e personale, tra noi, croniste di nera e giudiziaria che hanno operato in Italia e colleghe rumene, che rappresentano una realtà diversa e importante nella nostra comunitàPerché in questa fase ci orientiamo verso la violenza psicologica, che non si manifesta solo verso donne o bambini, ma che coinvolge un numero sempre maggiore di persone, tra cui anziani,papà separati, ragazzini e ragazzine´? Perché non esiste una giurisdizione che punisca chi questa violenza, non ci sono leggi adeguate che permettano al magistrato di intervenire.Allora è necessario attivarsi affinché tale reato venga punito per evitare le morti silenziose che nessuno vede o vuole vedere.Per conoscere il nostro lavoro visita il sito www.annamariaaudino.it o www.repertoriok.splinder.com, o myspace.com/ag_comunicazioneAbbiamo bisogno di sostegno, per organizzare una serie di incontri e dibattiti sul tema.Per informazioni contattaci al numero3200358681O info@annamariaaudino.itGrazieCosmina Sanda

martedì 1 aprile 2008

Ho una mezz'oretta..e mi va di scherzare..

..Eh si..non si può esser sempre seri..Specie dopo giornate un pò pesanti..
Ho poco tempo e tanta voglia di scrivere..Allora? Come mi organizzo davanti alla tastiera? ..Qualche argomento lo avrei, di cui mi andrebbe di parlare, ma non ho modo di svilupparlo: sono troppa presa dalla premura..E poi sarebbero temi seri: politica e mercato, scuola italiana "abbandonata" senza mezzi..l'Expo di Milano..) No, no..mi ci vorrebbe calma..tutta quella che non ho ora..
Vabbè! Ho deciso! Quale modo migliore ci può essere, per scrivere e scherzare, se non quello di "giocare" con le parole? Ecco, vi propongo questi nuovi sensi-doppi sensi...
Chi lo avrebbe detto, che per non distrarsi bisogna andare in topless??..Già!..Da ragazza, avevo imparato che il topless era un ottimo sistema di piacevole (anche se non sempre) distrazione maschile..;-) :-) Ora, invece, i soliti americani, creatori di neologismi psudo tecnologici, ci propongono il topless come sistema anti-distrazione durante le riunioni..Pare infatti che siano sempre di più le imprese che impongono di spegnere cellulari, pc ed altri "vestimenti" tecnologici vari ai partecipanti alle riunioni, da qui il “topless”, scherzoso, gradevole e malizioso gioco di parole che viene dall'uninione “laptop” e “less”..Carino, no?..:-) Ma si!..Spogliamoci tutti!! :-) Sono d'accordo! Ma solo degli “indumenti” informatici ;-) e..riconquistiamo la fisicità dei contatti! E, da ora in poi stiamo attenti a dove usiamo il topless..Insomma, facciamo attenzione al contesto, se quello di una spiaggia assolata, o quello climatizzato di una sala riunnioni....E, così, anche semplicemente "contestualizzando" la parola, saremo meno distratti..:-) !!!
E non è finita coi giochi-neologismi di parole..Nomofobia: uno è portato a dire che significhi "fobia delle parole, dei nomi" Invece no, sta per “no-mobile fobia” , ovvero paura di restar senza cellulare...E chi non ne è affetto, almeno un pò? C'è chi non lo spegne nemmeno quando va a letto, o quando va a Messa, o quando fa l'amore (scusate l'irriverente accostamento, ma..sono in vena di scherzare per l'appunto..) :-) Pare che, secondo una ricerca londinese ne sia affetto il 53% di utenti di telefonia mobile..E che siano più uomini (58%), che donne (48%) i nomofobici..Io non mi reputo una telefonino-dipendente, ma, vi assicuro, qualche sera fa l'essermi trovata in una zona senza campo proprio quando a me serviva il cellulare..m'ha fatto alquanto innervosire e stare in ansia..Provare per credere..
P.S. Per i contenuti di questo post mi sono rifatta all'articolo di Alessandra Retico su "la Repubblica" di oggi e al riquadro "Il caso" - "Il telefonino dimenticato. Esplode la "nomofobia" , pubblicato nella stessa pagina del giornale.