domenica 11 gennaio 2009

Letture: Céline

Un pò di serietà e realismo..dopo befane e musica..
Lo faccio trascrivendo qui un brano tratto dal libro che sto leggendo: "Viaggio al termine della notte" di Louis Ferdinand Céline.

Mentre parlava prudente e introduttivo, cercavo d'immaginarmi tutto quel che poteva fare ogni giorno il prete per guadagnarsi le sue calorie, un sacco di smorfie e promesse, del tipo delle mie..(quelle di un medico n.d.r.) E poi me l'immaginavo, per divertirmi, tutto nudo davanti all'altare..E' così che bisogna abituarsi a spiazzare a botta calda quelli che ti vengono a trovare, li capisci molto più in fretta dopo una cosa del genere, scorgi sùbito in qualsiasi individuo la sua realtà di grosso verme ingordo. E' un bel giochetto di fantasia. Il suo sporco prestigio si disperde, evapora. Nudo, se ne resta insomma davanti a te come un vecchio mendicante pretenzioso e smargiasso che s'accanisce a farfugliare futilità di questo o quel genere. Niente resiste a questa prova. Ti ci ritrovi all'istante. Restano solo le idee, e le idee non fanno mai paura. Con quelle, niente è perduto, si sistema tutto. Mentre qualche volta è difficile da sopportare il prestigio d'un uomo vestito. Se li tiene i suoi cattivi odori e i suoi misteri, ne ha pieni gli abiti.

Molto disincantata e cinica la visione del mondo e degli uomini che Céline ci trasmette, e dirompente e dissacrante il suo linguaggio, vero? E quanto è vero, che nudi siamo solo noi e basta, senza orpelli, armi o difese.."Grossi vermi ingordi", siamo, senza prestigio da imporre agli altri, trattenuto nelle puzze degli abiti..

6 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Frasi senza appello che cancellano la speranza su un futuro diverso.

Difficili da sopportare e da accetare ma molto vere.

Anonimo ha detto...

sai che non l'ho mai letta?
Me la consigli, allora?

Anonimo ha detto...

Infospam:

NO ALL’EQUIPARAZIONE DEI REPUBBLICHINI DI SALO’ AI PARTIGIANI

E’ in discussione allaCamera la Proposta di Legge 1360: “Istituzione dell’Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra“.
La norma in esame presso la IV commissione difesa, pretende di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò, per il conferimento dell’Onorificenza e la concessione di un assegno vitalizio. Se approvata la legge apre la strada a riconoscere non solo i soldati e gli ufficiali delle quattro divisioni di Salò ma anche quelli che della Guardia nazionale repubblicana, nelle Brigate Nere e nelle bande feroci legate alla RSI che per venti mesi fecero scempi nel territorio occupato dai nazisti. Un oltraggio ai caduti nella lotta di Liberazione, un tentativo di sovvertire la storia e le radici della Repubblica.

L’ANPI e tutte le forze politiche, sociali, culturali che si richiamano all’antifascismo e ai valori della Resistenza sanciti nella Costituzione della Repubblica e tutti i cittadini democratici respingono il disegno di legge. Anche io. E tu? Facciamo sentire la nostra voce.
Conferenza pubblica: Roma, martedì 13 gennaio, ore 16, Sala del Cenacolo - Camera dei Deputati, Vicolo Valdina 3/a.
;-) duccio

Fra ha detto...

@ Daniele - Si, sono così. Io però mi fermo all'aspetto, come dire? descrittivo,e quello è appunto più vero che mai.Le conclusioni (di cieco pessimismo, o di speranza, o di altro) in genere non le traggo..le lascio aperte..)
@ Fabio - Anch'io mi sto accostando a Céleine con quest'opera..Mi ha preso molto, e si che te la consiglio, anzi credo sia "doveroso", prima o poi leggerla..
@ Duccio - Grazie, Duccio, delle informazioni. Sapevo di questo disegno di legge, purtroppo. Ed è un peccato non essere a Roma.(anche perchè ci si sarebbe potuti vedere :-) Comunque mi terrò aggiornata su questa cosa, anche tramite te
Un caro saluto a tutti e una buona notte
Frida

marina ha detto...

mio marito quando parla della pietà che gli fanno gli altri uomini dice: strisciamo tutti come vermi
Lui non è Celine, ma...
marina

Fra ha detto...

@ marina - dice proprio bene, tuo marito..
Un caro saluto, Marina e buon fine settimana
Frida