martedì 27 gennaio 2009

27 ottobre - Una riflessione

Oggi è il giorno della memoria. Non si può non avere il massimo rispetto per le vittime dell'olocausto ed un sentimento di condanna inappellabile verso chi commise quegli orrori. Questo a prescindere dal simpatizzare o meno con la politica attuale dello Stato di Israele, che è cosa diversa. Ed anche a prescindere dalla condanna di tutte le guerre.
Io però qui non voglio parlare tanto di questo, quanto trarne spunto per una breve riflessione sulle attuali posizioni della Chiesa Cattolica a partire da quelle nei confronti degli gli ebrei.
Ecco, personalmente mi imbarazza molto, da cattolica pur praticante a modo mio, che Papa Ratzinger abbia reintrodotto la preghiera per la conversione degli ebrei, e che abbia anche tolto la scomunica ai lefebvriani, e, tra questi, ad un vescovo negazionista dell'olocausto!
Gli stessi teologi, alcuni almeno, sono perplessi.
Voi che idee avete al riguardo?
Intanto, vi metto qui l'intervista di Andrea Tarquini a KÜNG, il teologo "ribelle", uscita su Repubblica di oggi che evidenzia bene, con attenzione e sanza polemica, i nodi problematici che scaturiscono dai recenti pronunciamenti della Chiesa romana.

BERLINO - "Voglio aspettare a prendere una posizione su questa polemica, perché in gioco ci sono problemi di fondo. Voglio prepararmi a dire la mia sugli aspetti cruciali del processo in corso. Perché la questione di questi quattro vescovi è solo da vedere nel contesto generale di una restaurazione". Così il famoso "teologo ribelle" tedesco il professor Hans Küng commenta al telefono con La Repubblica e altri media internazionali la situazione nella Chiesa cattolica dopo il ritiro della scomunica del vescovo negazionista Williamson e degli altri tre presuli della Confraternita ultraconservatrice fondata da Monsignor Lefebvre. Nella Chiesa cattolica tedesca prevalgono pareri fortemente contrari, La teologa Uta Ranke-Heinemann parla di "responsabilità vergognose".

Professor Küng, quanto è importante la revoca della scomunica contro i quattro vescovi?
"I significati fondamentali li ha il processo generale in corso. La questione della revoca della scomunica ai quattro vescovi sopra citati secondo me, da sola, di per sé non è davvero importante, ma ha un significato e va vista e inquadrata in un contesto generale di restaurazione".

Che significato hanno questo contesto generale e gli ultimi eventi?
"Nel contesto generale gli ultimi eventi sono un segno del continuo irrigidimento del Vaticano, la continua marcia indietro, il continuo susseguirsi di un passo indietro dopo l'altro. Voglio pensare e prendere posizione sugli eventi in questo contesto, sto riflettendo ancora su come farlo".

Quanto è preoccupante e serio questo processo?
"È molto preoccupante. Ma voglio aspettare ancora qualche giorno, farò attendere ancora un po' la mia voce".

Eppure per il caso Williamson fedeli e opinioni pubbliche sono sotto shock, che ne dice?
"Williamson è solo un aspetto del contesto generale. Non l'unico. Per quanto l'antisemitismo sia ributtante e da respingere, l'insieme dello sviluppo in corso è molto più carico di serie conseguenze. Stiamo parlando di persone che non hanno ancora sottoscritto la dichiarazione sulla libertà di religione e il decreto sugli ebrei (i documenti conciliari, ndr)".

Cioè il problema non è solo la polemica cristiani-ebrei bensì le idee di fondo della Chiesa sul suo posto nel mondo moderno?
"Sì. La questione è l'insieme del corso che Papa Ratzinger ha fatto imboccare alla Chiesa. Purtroppo un percorso significativamente all'indietro".

Anche rispetto a Papa Wojtyla?
"Sì. Certo, Papa Wojtyla ha saputo evitare alcuni errori, e sapeva meglio parlare alla gente. E fu lui a scomunicare i vescovi di Lefebvre. Ecco un altro esempio di passo indietro oggi. In generale, la volontà di riconciliazione con i membri della confraternita è da valutare positivamente. Ma insisto resta del tutto non chiaro se questi vescovi riconoscano il Concilio Vaticano II o se rispettino il decreto sulla libertà religiosa".

Il Papa vive davvero nel mondo moderno, capisce i fedeli?
"Il Pontefice vive nel suo mondo, si è allontanato dagli uomini, e oltre a grandi processioni e pompose cerimonie, non vede più i problemi dei fedeli - risponde Küng alla tv svizzera - Per esempio la morale sessuale, la cura pastorale delle anime, la contraccezione. La Chiesa è in crisi, io spero che egli lo riconosca. Sarei felice di passi di riconciliazione specie verso gli ambienti dei fedeli progressisti. Ma Benedetto non vede che sta alienando se stesso dalla gran parte della Chiesa cattolica e della cristianità. Non vede il mondo reale, vede solo il mondo vaticano".
(27 gennaio 2009)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Io la penso perfettamente come te. E' vergognoso che abbia spazio un vescovo che nega la Shoah.
Buona serata, Frida
Fino

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Hanno imparato presto la tecnica; prima dicono la bestialità e poi si pentono come se ci si potesse credere a quel ravvedimento ed a quel pentimento giunti così rapidamente....

riri ha detto...

Cara Frida mi trovi pienamente daccordo, la chiesa ha attuato un processo di retricessione, se così si può affermare, rispetto agli spiragli aperti dal precedente conduttore. Inutile dire che questo è preoccupante, ormai la chiesa pensa solo ai propri interessi, oggi più di ieri, lo dimostrano gli atteggiamenti presi da benedetto..anche se invia sms...il gregge è ormai allo sbaraglio, penso che anche i credenti convinti ( che rispetto, per qualsiasi tipo di religione ), sia un pò frastornato..Questo ultimo episodio mi ha lasciata interdetta.
Ti abbraccio.

marina ha detto...

dalla mia posizione di atea per me è più facile dire la mia: ratzinger è vergognoso.
marina

Fra ha detto...

@ Fino - Già, comprensione per i reazionari anticonciliari e negazionisti (e non saranno così isolati visto che i lefbvriani hanno espresso in materia solo posizioni tardive e poco chiare)e, di contro chiusura e severità massima in materia di testamento biologico, controllo delle nascite, libera determinazione dell'individuo, sessualità, ecc..
@ Daniele - ..e tardivamente..Sembrano dei politici, più che dei pastori di anime..
@ - Rosy - Purtroppo i passi all'indietro erano già iniziati con Wojtyla. Lui però almeno aveva il pregio di essere davvero a favore del dialogo, ed era carismatico. Questo ha voglia di servirsi di internet, YouTube, sms, resta vecchio, reazionario e molto freddo! Trasmette chiusure, secondo me. Ad alcuni va bene, anzi meglio, così..Ma molti ci perderemo, mi sa..
@ Marina - ..lo dico anch'io..anche se non dovrei.Non rinuncio a ragionare con la mia testa, piuttosto cambio fede..In dio, io ci credo.
Una buona serata a tutti, e grazie dei commenti

Anonimo ha detto...

Lo Stato del Vaticano è una monarchia assoluta, così come l'ubbidienza ad essa deve essere cieca, pronta e assoluta, altrimenti siete tutti scomunicati. Del resto questi pretacci lo hanno messo in bocca anche al loro boss: Chi non è con me, è contro di me".
Sono contro tutte le religioni e non ho rispetto per nessuna di esse. Andrebbero processate per crimini contro l'umanità.

Fra ha detto...

@ guisito - Beh, a me questo papa sembra tutto, fuorchè un capo religioso. Un capo di una monarchia assoluta, si, è questo che sembra. E sono d'accordo che la chiesa non è da escludere, storicamente, dal novero di chi ha commesso crimini contro l'umanità. Ma a me non piace l'intolleranza, in generale. Quindi, pur criticando (e ci tengo a mantenere sempre la mia capacità di critica) io sono credente e ho rispetto (almeno mi sforzo di averlo, e me ne scuso se non sempre mi riesce) verso chi non crede e verso chi crede in altro..

Anonimo ha detto...

Come non essere d'accordo con te... Giulia

Fra ha detto...

@ Giulia - Ciao Giulia, grazie di essere passata e del commento. Mi fa piacere sentirmi attorniata da amici che la pensano come me..Almeno resta questto conforto..
Un caro saluto
Frida