sabato 17 gennaio 2009

Due flash

A volte ci si ritrova a guardare il monitor sperando che sia lui a suggerire le parole che vorresti cavar fuori da te, ma che se ne stanno attaccate col vinavil dentro alla tua testa, o alla tua pancia.. E' che vorresti tanto comunicare, ma il monitor se ne resta lì, muto e avaro, non ti "parla" e non ti aiuta. Se ne sta inerte e passivo aspettando che sia tu a fare la prima mossa. Già, la prima mossa..E' fondamentale iniziare bene una partita. Pare sia così se si vuole evitare di farsi battere in poche mosse giocando a scacchi. Ora, non è che io voglia ingaggiare una tensone col mio 15 pollici vecchio e gobbo, ma semplicemente vorrei rigarlo di parole, infilate l'una appresso all'altra, con un minimo di senso logico..Soltanto questo vorrei..Ma non è semplice. E' come salire su giostra in corsa, perennemente in corsa, incurante dei tuoi stop.
Comunque ci provo, con troppo desiderio, poca concretezza, e due flash, uno locale, l'altro no.
Uno. C'è un cantuccio in via Di Prima a Catania, una via non certo "per bene" di Catania, in cui a periodi compare un materasso e una coperta: un materasso "abitato"..Per un pò c'è stato un barbone, solo e povero di "averi", ma non tanto di qualche bontà e di gesti d'amore: qualcuno non gli faceva mancare un paio di scarpe, il piumone, e una bottiglia (credo di vino). Poi è scomparso, lui, e anche tutto il suo angolo, distrutto-dalla-costruzione (di muri di chiusura..) Qualche mese fa, un poco più in là, è ricomparso un materasso "abitato" e, mi sembra, addirittura affollato, a più posti. "La povertà aumenta" - ho pensato, io, e non c'è bisogno di statistiche e di sociologi ed economisti, per accorgersene, anzi, quelli hanno spesso una visione che lenta..Adesso non c'è più nemmeno quest'altro materasso..Non c'è nessuno lì. "La povertà si sposta" - mi son detta io, "e scappa" - ho aggiunto..
Due - La guerra nella striscia di Gaza. Tutti ne parlano e tutti la condannano, ma, come ha detto bene un amico blogger, ne parlano con la bocca piena di sassi..Già!..Il fatto è che in una guerra si agisce l'orrore, e la contrapposizione di due parti. Ora, tutti noi che ne parliamo - con sassolini più o meno grandi dentro alla bocca (siamo tutti "assassini", diceva bene la scrittrice israeliana ospite l'altra sera da Santoro, e a cui hanno ucciso un figlio ) - lo facciamo simpatizzando per l'una o per l'altra parte. E' "fisiologico", questo, nessuno è "oggettivo" e super partes fino in fondo. Infatti, secondo me, nemmeno si dovrebbe pretenderlo, questo, da nessuno, qualunque professione faccia, anche quella di giornalista, purchè, tuttavia, si dichiarino le proprie simpatie in modo esplicito. Ma la guerra, al di là di posizioni e simpatie, resta guerra. Ed è un male per tutti, per quelli di qua, e per gli altri di là. E' inutile quindi accanirsi a parlar di pace e poi continuare a valutare le ragioni, di questa o quella gurra, di questa o quella parte, e le strategie e le opportunità, e i bla, bla e bla di questi casi. Occorrebbe soltanto fermarsi e ascoltare. Chi è sordo, sente solo i boati dei missili e il fragore delle bombe...Un Ghandi, ci vorrebbe, un leader politico che sappia ascoltare la pace e trovare accordi senza giochi di orrore..
P.S. A proposito di simpatie, dichiaro la mia: simpatizzo per i palestinesi, che non sono certo più ragionevoli degli altri, e nemmeno dei santi, ma hanno meno mezzi.

12 commenti:

riri ha detto...

Cara Frida è sempre difficile guardare in faccia la realtà, non per tutti, fortunatamente,figuriamoci gli altri..i governanti-gozzoviglianti-parolai.
Spesso si intravedono persone senza mezzi i barboni cosiddetti..anche qui a Torino le stazioni ed i centri di accoglienza sono strapieni. Un anno, forse due, sicuramente terribili, per chi non ha più niente e per molti che pur non chiudendo gli occhi possono offrire poco....parole...troppe,come tu dici, sassi in bocca..( a proposito, anch'io sono per i più deboli, appunto, quelli che possono difendersi con poco. Odio le guerre, d'interessi o quant'altro, sono spietate, qui, questa di cui sono piene le bocche ed i giornali non riesco a capirla più, mi è sfuggito il senso, anche se la guerra sensi non ne ha, qui però è barbarie...ma è il nostro mondo che ha perso il senso della ragione, ormai da troppo tempo, non mi ha fatto mai paura la morte, nè il dolore fisico, ma l'idiozia di tutte le guerre mi fa orrore...
Ti abbraccio forte

Anonimo ha detto...

Grazie ;-)

Questa riflessione è bella e profonda e non statica come lo schermo di un monitor che spento o acceso, attende stupidamente che tu gli dia vita e tu lo hai reso interessante. Uno. La povertà avanza perché avanza un mondo stupido e brutale che impone consumi impossibili. Due. Tanto tempo fa un uomo si lavò le mani pubblicamente per fare capire che non gli interessava il problema…oggi tanti si lavano le mani nel bagno, in privato, prima di iniziare trattative (teoriche) di pace.
Cosi come pensi tu scrivi e questo ha una sua bellezza. A presto.

Anonimo ha detto...

Via Di Prima. A pochi passi da corso Sicilia. Purtroppo, come scrivi tu, si consumano drammi umani.
Anch'io sono per i palestinesi. Per gli stessi tuoi motivi.
Buona domenica
Fino

Anonimo ha detto...

Cara Frida, le tue riflessioni mi trovano molto in accordo. Sono belle, sono profonde e sono di una persona che pensa con la sua testa. La guerra e guerra e quando si entra in questa logica muore di più chi è più debole, ma se fosse stato più forti morirenbbero di più gli altri. E' triste vedere come vengono trattati questi problemi, si vuole la pace e si litiga per un moscerino che ci ha disturbato. Un abbraccio, Giulia

Olimpia ha detto...

ciao io la penso come te, la povertà dilaga, io lo vedo con mia sorella che fa volontariato con la crocerossa e quando va a portare aiuti mi racconta sempre, loro cercano di fare del loro meglio per aiutarli ma a chi governa non gli importa niente... io spero tanto che un giorno finiscano tutte queste guerre, buon inizio settimana un'abbraccio Oly.

marina ha detto...

Mi piace molto e mi convince la differenza che fai tra il simptizzare e lo schierarsi
sono con te, marina

Artemisia ha detto...

Beh, mi sembra che la partita con il monitor tu l'abbia vinta egregiamente affrontando due temi assai difficili (la poverta' e la guerra). Te la sei cavata proprio bene.

Anonimo ha detto...

Io non riesco a simpatizzare per nessuno dei due... Specie quando si vuol fare la pace usando le armi...

Anonimo ha detto...

Quella dei Palestinesi è Resistenza contro uno degli eserciti più agguerriti del mondo. Si possono avere dubbi da quale parte stare?

Nicolanondoc ha detto...

Probabilmente sarò la goccia che farà traboccare il vaso :-) se incontro per strada uno armato di pistola ed un altro di una pietra,farò il tifo per quello che si difende con la pietra :-)
Ti bacio

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Io simpatizzo per la pace e quindi tutti dovrebbero fermarsi. Ma intanto forti e deboli continueranno cmq a scannarsi...

Fra ha detto...

@ Rosy - Eh si, la realtà non è sempre luccicante e piacevole, e si tende a chiudere gli occhi, e la guerra fa solo orrore anche perchè è fine a sé stessa, non fa che alimentare altra guerra..
@ - Il cantastorie errante - no, grazie a te per lo spunto molto efficace, ed anche per questo tuo attento commento. Dici che scrivo come penso? Se ci sono riuscita, allora la considero anch'io una bella cosa. Non è sempre facile esternare..perchè spesso si è talmente presi dall'argomento che si è poco distaccati, e dunque poco chiari..
@ Fino - Si, proprio quella! Conosci bene Catania, dunque, ed hai le mie stesse simpatie, noto con piacere..
@ Giulia - Ciao Giulia, grazie della visita e del commento. Mi fa particolarmente piacere trovarti in sintonia su questo argomento
@ Olimpia - Il volontariato fa quel che può, e lo fa al meglio. Il guaio è che non si può delegare tuuto solo ai volontari..Mi unisco al tuo augurio
@ Marina - "simpatizzare e schierarsi"..Il fatto è che ci ho pensato sempre tanto a questa irrudicibile contrapposizione tra ebrei e palestinesi e mi viene solo da pensare che l'unica cosa per cui bisogna schierarsi è la pace, non questa o quella parte, salvo avere, ognuno, le proprie compensibili simpatie
@ Artemisia - Grazie, Artemisia! Almeno per ora, l'ho spuntata! :-)..Ma diventa sempre più diffcile, sai? C'è un tale surplus di stimoli, che poi il risulatato è un annullamento dell'ispirazione..
@ - Fabio - Mah, simpatie o no, usare la guerra per ottenere la pace è davvero una contaddizione in termini.la guerra genera solo altra guerra..
@ - guisito - Non c'è dubbio che i più deboli sono i palestinesi, e infatti le mie simpatie vanno a loro, ma se ci si fa coinvolgere nel gioco dello schierarsi non si finisce più..Bisogna pur smettere di agire solo la guerra!
@ Nicola - Un bella goccia, la tua, Nicola! :-)
@ Daniele - Condivido che occore sentire, e agire, le ragioni della pace. Ma è un compito talmente difficile, specie lì, dove il conflitto si è incacrenito, che ci vorrebbe un leader fuori dal comune per riuscire a trascinare le maggioranze, e i governi, verso la pace..
Un abbraccio forte a tutti da parte mia, e ancora grazie per i vostri commenti
Frida