Questo è un post breve, anzi essenziale, o nudo e crudo, se preferite. Non ho voglia di dilungarmi in parole..Allungherei soltanto lo strazio di vedere l''Italia ormai consegnata a Berlusconi e ai suoi..Dunque, asciutto asciutto, e (il più che posso)senza emozioni, il mio post-pensiero di oggi è il seguente.
I fatti con cui fare i conti sono:
- la vittoria di Berlusconi e del centro-destra
-la polarizzazione del panorama politico
-la scomparsa delle "ali", sinistra e destra
-il rafforzamento dei localismi
Le considerazioni che mi sento di fare sono:
- la polarizzazione, comunque sia avvenuta, è un fatto nuovo e non mi sembra negativo perchè dà maggiori garnzie di governabilità
-c'è una crisi di rappresentatività troppo pronunciata, a cui occorre trovare una soluzione democratica senza per questo rinunciare ai benefici del bipolarismo
- bisogna guardare, e andare, avanti, senza sterili e nostalgici rimpianti per il passato, facendo tesoro delle esperienze fatte.
I fatti con cui fare i conti sono:
- la vittoria di Berlusconi e del centro-destra
-la polarizzazione del panorama politico
-la scomparsa delle "ali", sinistra e destra
-il rafforzamento dei localismi
Le considerazioni che mi sento di fare sono:
- la polarizzazione, comunque sia avvenuta, è un fatto nuovo e non mi sembra negativo perchè dà maggiori garnzie di governabilità
-c'è una crisi di rappresentatività troppo pronunciata, a cui occorre trovare una soluzione democratica senza per questo rinunciare ai benefici del bipolarismo
- bisogna guardare, e andare, avanti, senza sterili e nostalgici rimpianti per il passato, facendo tesoro delle esperienze fatte.
L'Italia è cambiata, non fa scelte ideologiche, guarda poco ai valori e molto ai problemi concreti, vuole risposte semplici ed efficaci, e a misura "locale". E poi è stanca, e in crisi. E infine ha una cultura democritica non così solida come ci si era illusi che avesse, specie dopo (l'ormai dai più dimenticato) ventennio fascista. E' un'Italia, mi pare, che risponde in modo, dopotutto, simile a quello di un qualunque altro paese che attraversa un periodo di crisi (sociale, politica, economica ed istituzionale), ossia reagisce pretendendo, legittimamente, sicurezza e stabilità, magari anche a spese del pluralismo e della rappresentatività. Ma che lo fa con "contenuti" molto "atipici", quasi di "colore", mi viene da dire, come i "fenomeni" Bossi, Berlusconi, Lega Nord dimostrano di essere, tanta è la loro diversità rispetto ai partiti di centro e di centro destra europei, e, per alcuni, per certi versi, anche rispetto alle stesse regole democratiche.
Detto questo, aggiungo a margine solo una nota meno "fredda" per concludere. Per quanto mi riguarda, continuo a restare tra quelli che credono nella democrazia e nell'importanza del dare priorità ai diritti dei più deboli, di contro alla difesa dei poteri acquisiti, secondo logiche di esclusione. In altre parole, il mio cuore è, e resta, a sinistra. E mi auguro che questa sconfitta si trasformi in una opportunità, di un percorso nuovo, (ri)fondato da e con la base, con energie nuove e giovani a sostegno, o in sostituzione, di quelle vecchie, che hanno deluso e perso.
15 commenti:
La tua analisi è perfetta. La situazione non sarebbe per nulla grave (dal punto di vista politico: alla fine chi l'ha detto che si debba per forza fare politica all'interno del parlamento?) se non vi fosse una crisi profonda dei concetti di legalità e di bene comune e di tante altre belle parole che ormai stanno andando in desuetudine.
Un bacio cara Frida
I.
A trovarci di fronte a due idee chiare ed alternative di società d ad un minimo comune di senso dello stato e della legalità potremmo anche pensare di aver fatto un passo avanti, però...
Ciao Frida :-)
Ciao Frida,ti ringrazio per la visita che hai fatto all'isola che c'è ed aver espresso il tuo pensiero,questo ha un significato profondo per le persone che nei momenti difficili riescono ad affrontare la realtà sociale del nostro Paese,senza farla diventare una farsa.
Un caro saluto a te ed ai tuoi amici.
Spero che in futuro potremo anche scambiarci battute che ci faranno sorridere!
Un bacio.
l'amarezza è tanta; epperò io sono convinta che la strada che ha intrapreso il Partito democratico sia quellagiusta , l'unica perseguibile, nella direzione del bipartitismo.
Credo in quel progetto, purtroppo il governo Prodi ha deluso molto, e Rifondazion e, arrivata alla prova di governo, ha offerto un apessima prova(ciò che mi rattrista di più sono i voti di rifondazione passati alla Lega).
rIPETO, secondo me il Partito Democratico deve andare avanti sulla strda che ha intrapreso.
Un bacio, Frida
Laura
Ciao a tutti,altrimenti stasera non vi lascio dormire!! :-)
@ I. il cane di Jack - L'anomalia italiana sta prprio in questo: il legittimo bisogno di sicurezza, benessere e stabilità, a costo di mandare a casa alcuni, coniugato però con il credito dato a forze politiche "atipiche" e che poco si preoccuppano di quelle belle cose "desuete" che dici tu..
Un bacio a te, caro I.
@ Dario - ..lo stesso che ho detto al comune amico I.: facciamo i conti con una stranezza tutta italiana..Però, forse, il passo avanti, non è detto che non lo abbiamo fatto..Intanto, è un segnale di cambiamento..Vedremo..Si nota, vero, che son passate più di 24 ore? ;-)..Riesco ad essere più distaccata di ieri..
Ciao, Dario :-)
@ Laura - Sono d'accordo con te. Non penso che la strada imboccata da Veltroni sia sbagliata, anzi..Solo che è più lunga di quello che si sperava...
Un bacio a te, Laura
@ Nicola - la realtà sociale non è mai una farsa..Bisogna misurasi con essa..Solo che c'è modo e modo di farlo..E, come la penso io, beh! già lo sai..
Una buona notte a te, caro Nicola! :-)
Beh, non e' tanto nudo e crudo il tuo post, anzi, e' piuttosto esauriente.
E anche condivisibile.
La strada verso la cultura democratica e' quindi lunga. Speriamo comunque che ci si arrivi.
@ Artemisia - Si, in effetti, alla fine, è stato meno "asciutto" di quel che avrei voluto..Ma..mi faccio sempre prendere troppo:-)Mi fa piacere che anche tu lo condivida..Ormai, del resto, sappiamo reciprocamente come la pensiamo e sappiamo che abbiamo tanto in comune, almeno su questo argomento..Ora..non ci resta che "camminare" per questa lunga e difficile strada..senza scoraggiarci..
Un abbraccio
Frida
Cara Frida, come è difficile certe volte mettere a posto i pensieri in uno spazio virtuale. Anche io penso alla opportunità del cambiamento, certo mi sarebbe piaciuto che ci partecipasse una sinistra unita e rappresentata. Ho risposto al tuo commento e a quello degli altri da me, ma aggiungo al tuo pensiero che no, le ideologie non sono morte, si sono trasferite a destra. Alla frantumazione politica di sinistra non corrisponde una frantumazione a destra, è un processo diverso. I partiti di sinistra hanno preso parte alla costituente, tanto per cominciarem quelli di destra no. Come tu dici giustamente, continui a credere che si devono aiutare le fasce deboli, che credi nel solidarismo, nella giustizia sociale, la destra no. Non cadiamo nel tranello. L'autocritica lasciamola fare ai dirigenti politici, noi cerchiamo di vivere secondo le notsre regole democratiche , i nostri valori, e forse lo scollamento della sinistra dalla gente si colmerà, certo, ci vorrà molto tempo. Ciò che mi fa rabbia è vedere e sentire i fascisti che già alzano la cresta!
Bertinotti ha sbagliato, troppi compromessi con il governo Prodi, Veltroni gli ha dato il colpo di grazia con la complicità del grillismo e dell'antipolitica che ha colpito più il centro destra. Ecco, questo è il punto, abbiamo dato per scontato che il menefreghismo abitasse a destra, invece lo abbiamo coltivato in casa.
:-( duccio
Il problema, caro Duccio, è anche nella testa del popolo di sinistra, che ha smesso da anni di funzionare e non sa partorire che idee stereotipate (tipo: il nucleare no! gli inceneritori no! sicurezza no perché è fascista, la partecipazione no perché la gente è stupida, etc.; praticamente non c'è un campo nel foglietto delle idee di sinistra, dove non domini uno stereotipo lontano dalla realtà). Non a caso il leader di questo popolo è Veltroni. Penso che bisogna ripartire dalla realtà, dai suoi meccanismi di funzionamento e dai metodi, tra i quali, preminente nella politica è quello democratico, mentre nei modi di fare le cose è quello scientifico. Qualche filosofo in meno e qualche ingegnere o matematico in più non farebbe male.
Ciao
I.
@ Duccio - E' vero, Duccio,i pensieri da esprimere sono tanti e..non è semplice..Intanto una cosa. Io non credo che le ideologie siano morte. Forse mi sono espressa male nel post..Ma quando ho detto che la gente non fa scelte ideologiche non volevo, con questo, dire che le ideologie non esistono più da noi..O che non vi sia differenza tra destra e sinistra..Certamente no. E poi, la sinistra si sarà anche azzerata, ma solo come gruppi/pariti politici che la esprimono, ma non come ideologia..Quello che volevo dire nel post è che la gente non pone più le ideologie alla base delle scelte che opera in politica..Perchè ragiona su cose concrete e materiali.."Un tempo" anche la sinistra lo faceva..Si batteva per la classe opraia..per i proletari..Oggi..la sinistra si è "svuotata" di questi contenuti e..ha fatto troppi compromessi, probabilmente..e troppi discorsi accademici..Ma le ideologie ci sono, e debbono esserci, secondo me. La sinistra e la destra non sono affatto uguali e io sto a sinistra. Concordo con te quando dici che se manteniamo fede ai nostri valori basilari di giustizia sociale la distanza con la gente si colmerà..Confido in questo. Ma lo si deve fare davvero, anche a costo di tirarsi fuori (dal governo, ad esempio..), ma mantenendo coerenza..Infine, anche sul fatto che il menefreghismo..il populismo sterile sia allignato anche a sinistra, e non ce lo aspettavamo, è vero..Ma non credo sia stato, questo, così determinante nella sconfitta...Non di più del motivo di cui parlavamo prima: saper essere davvero dalla parte delle fasce deboli, dallla parte dei lavoratori..A tutti i costi..
@ I. il cane di Jack - Hai ragione sull'andar per stereotipi e discorsi astratti (per gli "eletti") che ha caratterizzato tanta parte della sinistra..Ed è uno dei motivi di scollamento con la realtà..quella concreta che la gente vive..Si, ci vorrebbero meno discorsi accademici..Quanto ai metodi, credo che in politica bisogna fare semplicemente i politici...Scusa la banalità, ma..non è scontato che ciò avvenga..Voglio dire che gestire la "cosa pubblica", il "bene comune", cioè fare appunto politica, sono "affari" che si curano sia con metodo democratico che con mezzi efficaci. Ma, se lo preferisci, "scientifici"..:-)A patto però che non pensi che, per essere un buon ministro dell'economia, ad esempio, si debba per forza essere un docente universitario di economia..
Ciao a entrambi e grazie dei vostri commenti, che sicuramente hanno dato modo di arricchire e approfondire l'argomento. :-)
Niente da dire, un post lucido e appropriato... condivido in pieno
un saluto!
@caska - Grazie del commento! Mi fa piacere anche tu condividi il contenuto
ciao!
la tua analisi mi piace. Sto con le orecchie ritte in attesa di vedere cambiamenti a sinistra...
ciao marina
@ Marina - Ti ringrazio per l'apprezzamento! Per il resto, beh!sono anch'io con le orecchie tese..E stavolta sarò ancora più attenta e cauta
A presto
Frida
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