giovedì 10 aprile 2008

Mercatini

Quando sono stata trasferita (finalmente!) a Catania, alcuni anni fa, tutte le mattine riuscivo a trovare il tempo per passare dal mercato prima di entrare in ufficio. Che bel periodo! E quante cose belle (insieme a tante cianfrusaglie) ho comprato!Era davvero divertente e rilassante..Riuscivo a comprare vestiti, anche carini, con pochi euro e poi me li sfoggiavo in ufficio,o il sabato sera, coi complimenti delle colleghe e delle amiche! Non ho mai nascosto di averli comprati al mercato e per poco prezzo, anzi..Per me questo era un vanto, anche perchè suscitavo l'invidia di chi non poteva frequentare questi posti (ad esempio mia sorella Hi! Hi! Hi!..:-)) e me la godevo..Comunque era bello anche perchè è lì, al mercato, che ti si mostra la città, nel suo volto più vero, con le facce della gente, la parlata cadenzata dall'accento dialettale marcato, le battute, i commenti e le imprecazioni dei venditori mentre montano le bancarelle, di solito riferite al calcio, alla politica e al caro vita...E poi..le tante lingue straniere che senti..Secondo me, una gradevole babele per le orecchie! C'è la zona degli africani che vendono cd e roba etnica e c'è la zona dei cinesi, o, meglio, loro sono un pò ovunque, in mezzo alle bancarelle degli italiani e dei nordafricani..Una volta mi sono divertita a seguire una simpatica scenetta tra due ambulamnti, lui africano, alto e robusto, lei, cinese, piccola piccola..Nessuno dei due parlava ancora l'italiano, ma, ciascuno nella loro lingua..comunicavano..La cinese sembrava un pò timida e vergognosa, ma sorridente..e anche lui..Certo, non potevano essere più diversi..E che dire poi della varietà dei colori e della persistente "robustezza" degli odori del "reparto" alimentare..Pesce fresco,stoccafisso, salumi, formaggi, cipolle, agli, ortaggi vari, olive, agrumi, ecc....tutti esposti in bella mostra a mucchi e mucchietti a formare "piramidi" mangerecce..Ah, certe "olivone" a bassissimo prezzo! Pure buone di sapore! A patto che non si voglia saper troppo su dove, e come, sono conservate quando il mercato finisce (perchè mentre c'è..si sa per certo che sono esposte all'aria, al sole..agli insetti..) Insomma..è bello far la spesa e frequentare i mercati..C'è spazio per le chiacchere (con gli altri compratori e con gli ambulanti)..E ci si tira su il morale a vicenda..solo così..solo chiaccherando e scegliendo..tra borse taroccate e profumo d'insalata fresa..Ora che anch'io, per vari motivi, non ci posso più passare ogni mattina ,è più dura iniziare bene la giornata...Adesso, se proprio ci voglio andare, debbo fare programmi..pianificare..prevedere..Non è lo stesso! Ma tant'è...Mi debbo accontentare..
Quello che ho descritto fin qui è il mercato visto da me..E, tutto sommato, è un mercato che si apprezza "esteticamente", ed anche "psicologicamente"..Tale modo di intenderlo non è, tuttavia, solo un fatto personale, ma rientra in una più generale tendenza di gusti e preferenze dei consumatori italiani, che al risparmio, associano il piacere per le relazioni, poco praticabile nei "freddi" ipermercati, megastore, ecc..Ne ha parlato infatti Giampaolo Fabris in un suo articolo su "Affari e Finanza", di qualche mese fa (se vi capita, leggete il suo pezzo, intitolato "Shopping più umano torna il piacere della spesa al mercatino" pubblicato il 25 febbraio scorso)
Ma il mercato non è solo colore, folklore, o diletto..E non sempre è esercizio di libera scelta tra ciò che si vuole e ciò che si può... E' oramai una (triste) realtà quella di un sempre maggiore numero di persone che vanno ai mercati alla chiusura..a fare la spesa rovistando tra gli scarti..E non si tratta di barboni. Sono pensionati, o disoccupati, o occupati a basso reddito, o donne separate con figli da mantenere, e altri, che non ce la fanno, coi loro soldi, a comprar (sempre) da mangiare..E non si tratta (solo) di immigrati, ma di italiani. L'unica differenza è che la media di età degli italiani è più alta, sui sessanta, mentre quella degli stranieri si aggira sui quaranta..E' un dignitoso popolo di affamati e bisognosi che vaga da un mercato ad un altro, da un angolo ad un altro alla ricerca della merce deperibile invenduta e buttata..Sono i nuovi poveri..(potremmo essere noi...).."Sessantotto anni, vedovo, ex meccanico, bilocale di proprietà, pensione di 580 euro al mese, Tino Giacomini è uno di quelli che sopravvivono con gli avanzi del mercatto (..) E come lui sono in tanti a fare la spesa gratis, a frugare tutti giorni tra gli scarti dell'"altro mercato" quando il mercato "normale" chiude." (da "Così si compra al mercato della crisi" di Roberto Bianchini su "la Repubblica" di martedì 8 apriele 2008) Sono una realtà con cui fare i conti. Una realtà che non può essere lasciata solo al "fare" della Caritas o di altre associazioni di volontariato, o di singoli altruisti "armati" di buona volontà....Una realtà di cui i politici farebbero bene non solo ad accorgersi, ma anche (e soprattutto) alla quale dare risposte concrete..

9 commenti:

Il cane di Jack ha detto...

E' un bel post Frida! E ci sono riflessioni serissime e descrizioni delicatissime di un mondo che cambia. Africani e cinesi e gente che torna a nutrirsi di quello che gli altri hanno lasciato. Anche questo potrebbe essere il segno di una società meno opulenta che torna a dare al cibo il valore che merita e che è costretta a sprecare di meno. Sono matto, vero? Qualcuno potrebbe dirmi: prova tu a cibarti degli scarti degli altri. Forse è vero che parlo così perché il problema ancora non mi tocca, ma è anche vero che tra quello che buttiamo, o che diamo da mangiare ai nostri gatti, ci sono cose che sarebbero considerate lussi in altre parti del mondo. Ed è anche vero che tra gli scarti di fine giornata ci sono molte cose dal sapore buono che erano risorse invisibili agli occhi dei ricchi ma preziose per chi non ha soldi in tasca. Spero di non essere frainteso: non sarò mai favorevole all'iniquità con cui vengono distribuite le risorse economiche. Ho voluto fare semplicemente una riflessione a margine al tuo bellissimo post.
Un bacio.
I.

Fra ha detto...

No, I., non sei affato matto! E' proprio come dici tu!..Non abbiamo da scialacqure, sulla Terra, o..non per sempre..Dovremmo arrenderci all'evidenza che gli sprechi dei pochi danneggiano tutti e che, d'altra parte si può vivere benissimo anche risparmiando..Non vuole essere, il mio, un incentivo al consumo degli scarti, non voglio essere fraintesa nemmeno io, ma solo un invito ad un sano ripensamento delle nostre abitudini..Sai, a casa mia, con mio padre che ha vissuto le privazioni della guerra e della prigionia dei tedeschi, siamo stati educati a non buttare il cibo..a consumare gli avanzi e..a cucinare con poco..Io, però, non ci ho mai fatto tanto caso..Ci sto pensando ora che, insieme a te, sto riflettendo su queste cose..
Grazie a del bel commento, I. e un bacio
Frida

riri ha detto...

Cara Frida,un post di alto interesse sociale che rispecchia la realtà che stiamo vivendo...a volte,quando mi capita di andare al mercatino tardi,vedo queste persone,come tu dici di tutte le età,di tutte le etnie ed a volte non so perchè mi prende un senso di tristezza ed un pò mi vergogno!
Eppure è la nuova situazione economico-sociale che si profila,gente che non arriva a fine mese,gente che addirittura,dopo aver pagato le spese essenziali,non riesce a comprare da mangiare...ci sono le mense di parrocchie ed altri enti sempre più piene e quelli che si vedono non sono solo emarginati!
Chi si accorge di tutto questo? Chi farà in modo che la gente non perda la propria dignità?
Manderei certi politici sbruffoni a raccogliere gli scarti,a stare in mezzo ai diseredati...loro cosa ne sanno,loro hanno i pancioni gonfi...
Anch'io,come te,adoro i mercatini,a Torino il + grande è quello di Porta Palazzo...è meraviglioso.
Un abbraccio e buona giornata.

Ciao I.,a volte,come tu affermi,comprare da mangiare per il mio cane,mi fa sentire un pò a disagio,ti spiego...ero alla cassa,avevo preso un pacco di cosce di pollo ed un signore in coda mi chiese come le cucinassi..io gli risposi -"sono per il mio cane"-sapessi lo sguardo di disprezzo e di disapprovazione che ne ebbi! Ho imparato la lezione......
Ti auguro un'ottima giornata,piena di sole ed un sorriso.
Qui piove,ma era necessario per la terra e poi la pioggia è bella,come il sole,la neve...
Un abbraccio

Fra ha detto...

Cara Rosy, ci accorgiamo di essere sensibili, a questi problemi..e questo ci accomuna. Mi auguro anch'io che chi decide, chi governa, dimostri pure sensibilità, ma anche semplicemete senso di responabilità verso i cittadini..Anche perchè questo delle nuove povertà è un problema in crescita, già da qualche decennio..e, fino ad ora, molto sottovalutato (ne parlano magari i sociologi..o i giornalisti..) e poi i poltici ci fanno i discorsi..ma tutto finisce lì..
Il mercato di cui parlo io è quello di Piazza Carla Alberto (Via Teocrito e vie limitrofe) di Catania..Ed è (anche) a posti come questo che pensavo quando ho scritto quella mia cosa su Catania..
Un bacio
Frida

Anonimo ha detto...

Speriamo davvero che ci sia una stagione migliore, cara Frida. C'è molto cammino da fare, ma almeno lo inizino e continuino... Non chiediamo la luna. Un abbraccio, Giulia

Il cane di Jack ha detto...

@ Rosy: non volevo certo dire che non bisogna dare da mangiare agli animali; magari ho detto una cosa così, senza pensare a quale valore emotivo hanno per certe persone e quanto sono capaci di affetto. Un mondo senza animali (anche se io non ne tengo) sarebbe di certo molto più brutto.
Se tu vuoi bene al tuo cagnone, gliene vogliamo tutti :-)
Un bacio
I.

Fra ha detto...

@ Giulia - ..certo, non è mica chiedere la luna..
@ Rosy - ..guarda che anch'io voglio bene al tuo cane..e come non potrei? ;-)

Anonimo ha detto...

Carissima, mi piace essere invitato a leggere i tuoi post, mi lascio viziare!
A Roma i mercatini sono proliferati a dismisura, ad ogni angolo in ogni quartiere ogni WE CAN c'è un mercatino dell'usato, delle anticaglie, dell'anticquariato, delle cose di casa, ecc. è diventata una moda ed un busines, fa parte dei tempi, tant'è, come diaciamo io e te. Ma io ogni tanto mi lascio andare a questa ancestrale seduzione, ricordi di infanzia. Mio padre mi (ci) portava ai mercati, e più erano paesani meglio era, gli piaceva parlare con i bancarellieri, con le donne vestite di nero che facevano la spesa, chiedere consigli, scoprire cose, e questa mania me l'ha passata. Ho ancora una cinta in cuoio di vacca che mio padre mi comprò al mercato di Terracina, quando si faceva ancora dentro le mura della città vecchia. Quando posso mercateggio. Mi perdo nei banchi di libri vecchi, di cose genuine. A Roma c'è anche la Mosche più grande d'Europa e il venerdì è giorno di mercato. Banchi per lo più di cous cous, spiedini, kebab e pasticceria araba. Un giorno, lavoravo di pomeriggio, son passato di la e mi sono fatto letteralmente rapire da una famiglia mezza egiziana e mezza marocchina, ho mangiato cous cous e mi hanno offerto il the, ho passato un paio di ore fuori dal mondo, fuori dai nostri problemi quotidiani. Poi ho curiosato fra le bancarelle ed ho trovato chincaglieria del sahel, ho comprato un pezzo di corallo di una vecchia collana per farci un ciondolo che quando l'ha visto un mio amico gioielliere me lo voleva comprare tan'era grosso, dice che non si trova più il corallo rosso così.
Il mercato ci riporta ad un mondo che stenta a svanire nei nostri ricordi e nei nostri bisogni. Per fortuna. Metafora della modernità.
;-) duccio

Fra ha detto...

Ehi, Duccio, io ti avevo invitato a leggere, non a scrivere!!..;-) Ma così son contenta il doppio!:-) Lo sapevo che i mercatini t'avrebbero preso..;-) Bello anche quello che scrivi tu..Si, qualche volta si fanno anche veri affari, ma non è questo quello che conta, è..tutto il resto..è il mondo dei mercatini, in sè, che affascina..E Roma (anche) in questo fa scuola..(a proposito di città, ne approfitto per correggere il nome della piazza di Catania,che ho citato nel commento a riri: si tratta, ovviamente, di Piazza Carlo Alberto, non Carla Alberto..)Certo, poi, fascino o non fascino, il mercato ha anche la sua altra faccia..quella del bisogno, della necessità..E questa , più che ad ammirare, ci porta a riflettere...
Ciao, Duccio! :-) Grazie del commento e..a tra pochi secondi! Giusto il tempo di risponderti all'altro commento..e di commentare da te (ho visto che hai messo un pezzo del tuo intervento sui migranti,che è stato pubblicato)..