venerdì 19 settembre 2008

Informazione "fantastica" e "Paura liquida"

Ho letto due articoli troppo interessanti, oggi, su "Il Venerdì" di Repubblica per non riportarli qui, nel mio blog e "catturarli" nella mia "collezione"! Peraltro trattano temi che possono ben collegarsi tra loro, pur da due prospettive diverse, l'una giornalistica, l'altra sociologica.

Innanzitutto c'è un interessante articolo di Giorgio Bocca che descrive molto efficacemente la società italiana dei nostri giorni, dove il giornalismo d'inchiesta ha ceduto il posto ad una "informazione creativa" (dico io), o, meglio, al "fantastico"(dice meglio Bocca).
E' abbastanza breve. Penso che ne valga la pena, lo riporto quasi integralmente.
"Il sociologo De Rita è dell'idea, poco incoraggiante per i contemporanei, che la società italiana sia una mucillagine, una pasta informe, indefinibile, dove è impossibile distingure il buono dal guasto. Lo è certamente, a giudicare dall'informazione, da ciò che passano i giornali e le tv. E' mucillagine il catastrofismo dilagante che si alterna al miracolismo, nello stesso articolo i mutamenti climatici seri, preoccupanti, mescolati al rifiuto isterico di ogni mutamento. (...) Siamo tornati all'anno Mille, alle paure irragionevoli per la fine del mondo. Nel vecchio mondo l'gnoranza era causa di sciagure, ma nell'attuale onnipresenza dei media le ansie e i timori del peggio arrivano da ogni parte.
Il vicino enigmatico, il visibile che non si spiega, il drammatico di fronte a cui siamo impotenti, questo contemporaneo che ci arriva in casa ma che ci resta estraneo, questo fiume di notizie su Paesi ignorati, su genti ignote, fa si che la nostra vita consista in un perenne, insopportabile vagare fra l'estraneo e l'approssimativo. L'Ossezia? L'Inguscezia? La minoranza turca del Sikiang? I talebani? Ma quali, del Pakistan o dell'Afganistan? E perchè mai quelli algerini ricominciano con le stragi? L'informazione logorata dalle paure, del nulla e del vero, si abbandona ad un ballo di San Vito. Oggi tutti media si occupano del meretricio universale, domani della castità che torna fra le dive del cinema, oggi corre dietro i fiumi di droga, domani fa parlare i maniaci che scambiano droga, per il diavolo.
La ricerca del vero, la voglia d'inchiesta cede il campo al fantastico. Vengono descritti come venusiani anche i turisti russi arricchiti dalle mafie. Tutto nell'informazione deve essere drogato, inspiegabile, contraddittorio. La fortuna politica dell'uomo che ci governa avrà molte ragioni, ma certamente c'è la facoltà di inventare il proprio personaggio provvidenziale: "Ho telefonato a Putin ho evitato la guerra mondiale".

E, continuando a "drogarci", quale droga migliore c'è di quella della "paura" di un "nemico" per sedare le menti, ma anche, all'occorenza, per eccitare gli animi dei governati?

Zygmunt Bauman, nel suo "Paura liquida", parla di dipendenza dalla paura. Nell'intervista di Paola Zanuttini pubblicata sullo stesso numero di oggi del Venerdi" di Repubblica, il sociologo di origine polacca, afferma che la paura, è vero, ha sempre accompagnato il cammino dell'umanità, ma mentre prima, in epoca premoderna, la paura si declinava con nomi di cose e di animali concreti, come "il lupo", "i briganti", ecc.., ora le paure "sono fluttuanti, disancorate. Non sappiamo da dove vengono, nè dove e quando saremo colpiti. (..) Ogni edizione dei quotidiani aggiunge nuove voci al nostro elenco delle paure. C'è poi una netta differenza nel rapporto tra aspettative e realtà: i nostri avi si erano riconciliati con la temibilità del mondo, l'inevitabilità della sofferenza e l'ubiquità del male, e credevano anzi che così dovesse essere: per scontare il peccato originale" - E adesso invece? "Siamo nati in un mondo che che ha proclamato la fine imminente di ogni pena e sofferenza, e quindi anche dei motivi per temerle. La modernità ha dichiarato guerra alla paura: non a caso Freud ha definito la civiltà come un marchingeno per infondere sicurezza, o dare la sensazione di essere protetti: E, invece, giorno dopo giorno, siamo sempre più subissati da eventi che ci dimostrano il contrario" (..) La natura è tutt'altro che domata o controllata dalla ragione, mentre proprio le azioni umane, con la loro pretesa razionalità, portano a conseguenze che ricordano da vicino la furia spaventosa e imprevedibile della Natura." E veniamo ai politici. I politici, in particolare, ce l'hnno per "mestiere" di offrire protezione (mi viene in mente che anche i mafiosi che chiedono il pizzo, ce l'hanno..Ma questa è una'altra storia..O forse no..) Continua Z. Bauman, "per buona parte della storia moderna, le incognite ansiogene contro le quali lo Stato prometteva la sua protezione erano per lo più legate agli imprevedibili capricci del mercato occupazionale: il rischio di perdere il lavoro(..) il pericolo di cadere nell'indigenza, di rimanere senza cure in caso di malattia e senza aiuto nella vecchiaia, di non potere crescere i propri figli o garantire un tetto alla famiglia. Oggi questa premessa è sempre più disattesa dagli Stati, che lasciano ai singoli individui la responsabilità di procacciarsi i mezzi di sussistenza, una posizione sociale, un livello di vita decente. Questa tendenza a ritirarsi dagli obblighi del passato - o in altri termini, il lento ma costante smantellamento dello Stato sociale - sta erodendo la legittimazione tradizionale del potere statale".

Che così cerca nuove vie per ottenerlo?
"Si, da qui il bisogno di trovare cause sostitutive di insicurezza; talvolta, quando non bastano a generare un sufficiente capitale di paure, di crearle o di gonfiarle ad arte. (..) Il punto principale non è che non sono queste (complotti, furti, mendicità invadente, ecc.. NDR) le vere ragioni, e meno ancora le cause primarie delle paure dei giorni nostri. Hanno però il vantaggio di consentire ai politici di presentarsi in tv, a milioni di persone, come valorosi campioni a proteggere i propri elettori, sventando così per un pò il pericolo di insubordinazione popolare e del dissenzo" Com'è cambiata lidea di futuro?
"Per rispondere ci vorrebbe un libro. In qusti ultimi anni siamo stati colti di sorpresa da nuove e temibili sfide individuali e collettive, per molti versi senza precedenti" (impennata dei prezzi, rincaro dei carburanti, globalizzazione progressiva del consumismo, competizione accanita per risorse ormai scarse NDR)(...)
Previsioni a breve termine?
"Passerà molto tempo, e l'umanità soffrirà molto prima che si trovi un accordo su come affrontare queste. Lo aveva già detto Immanuel Kant più di due secoli fa: la solidarietà del genere umano non è solo un sogno bello e nobile, ma una necessità pressante, "un essere o non essere", una quetione di vita o di morte. (..) Abbiamo assoluto bisogno di una lunga e approfondita riflessione sulle nostre priorità e su come vivere la nostra vita; e forse dovremo procedere ad una revisione di fondo per entrambe le cose. Ancora una volta nella storia dell'umanità il nostro futuro sta diventando una grande incognita: il regno dell'Ignoto, dove la paura ha il suo habitat naturale. La paura può paralizzare, ma anche spingere all'azione. In nome del nostro comune futuro e di quello dei nostri figli e nipoti, dobbiamo sperar che la nostra scelta vada nella seconda direzione".

Nota a margine: le evidenziature sono mie..Spero vi siano utili, se volete accorciare..:-)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Grandioso questo tuo post e le opinioni di Bocca ( che molti danno per rincoglionito)e di Bauman.Non sono una sociologa,ne' una psicologa,ma avevo già intuito il disegno di questi fetenti che pretendono di governarci.
L'unica speranza è riposta in una reazione dei giovani.
Cristiana

Nicolanondoc ha detto...

Già..più volte mi sono chiesto da chi viene dettata la paura e il motivo di chi la subisce:lo smantellamento dello stato sociale è significativo,incominciato ad arte con le pensioni,poi con la sanità,scuola ecc ecc,perdita del potere d'acquisto da parte dei lavoratori e pensionati,ma la chicca più grossa è che il cittadino ha perso il diritto a lavorare e ad avere un posto sicuro per affrontare il futuro con una certa tranquillità.Questo è servito,oltre alla divisione,a far abbassare la testa sia ai lavoratori che ai pensionati con la paura di perdere quel poco che c'è rimasto.Questo fa sì che i poteri forti gestiscano il mondo a loro piacimento!!

Fra ha detto...

@ Cristiana - Se tutti i rincoglioniti fanno analisi come Giorgio Bocca, voglio essere rincoglionita anch'io!..Mah! Speriamo, speriamo nei giovani, ma..mah!
@ Nicola - I poteri forti se sono lavate le mani. Non ritengono più neppure che sia un loro dovere garantire un lavoro e una qualità di vita decente. Son cose private, queste! !!?? Loro pensano solo a "proteggerci" dai "veri" mali, anche se non sono veri, anche se non sono questi quelli più temibili (gli zingari, gli immigrati..) e riscuotere il "pizzo" del consenso e della conferma..:-(
Un caro saluto e una buona domenica
Frida

Antonio Candeliere ha detto...

interessante articolo

Anonimo ha detto...

Quando arriva il Venerdì, corro a leggere Bocca, perchè quasi sempre da cornice e corpo alle mie idee e pensieri. Anche Bauman, scoperto all'università qualche anno fa, e di cui ho letto la trilogia liquida, è un mio mito. Entrambi danno chiavi di lettura della nostra società, da due prospettive diverse ma spesso convergenti su alcune analisi. La politica dovrebbe ascoltare di più i sociologi, come anche gli scenziati. Purtroppo i media riportano solo le grandi metafore immediatamente spendibili, come la mucillagine, coniata mesi orsono dal presidente del Censis De Rita con il rapporto annuale.
Bauman ci dice tante cose, e dopo averci proposto la società liquida, ha recentemente coniato un'altro concetto, quello della società post sociale, di cui c'è traccia nel testo che riporti.
Frida, questi sono gli argomenti che più mi piacciono!
;-) duccio

Anonimo ha detto...

Molto bello questo tuo post e molto lucido. Bauman è poi uno che ha visto la realtà con molta lucidità. Un caro saluto, Giulia

Anonimo ha detto...

Non ti smentisci con le tue acute analisi e naturalmente mi trovi d'accordo con te. Leggendo il tuo post ho pensato ad un film molto bello - Equilibrium - con Cristian Bale l'attore di Batman. Il film descrive una società dove il potere sistema tutto sensa che tu debba pensare, basta iniettarsi ogni giorno una fiala di liquido speciale che ti tranquillizza, lo stesso liquido che ci viene propinato ogni giorno per via subliminale. Mah!
Nel mio blog c'è qualcosa che ti riguarda per rendere onore alla nostra amicizia che è il filo che ci lega nel mondo dei blogger. Vieni, ti aspetto.
Il cantastorie errante

Anonimo ha detto...

Ormai tanti italiani hanno rinunciato a pensare e si fanno solo imbonire.
La paura è stata creata perché solo entrando in questi istinti era possibile guadagnare consensi.
L'altro, il diverso sono visti come nemici e non come portatori di culture valide quanto la nostra.
Un bel post.
Ho passato il week end in Sicilia.
Un caro saluto
Fino

Fra ha detto...

@ antonio candeliere - Grazie della visita-lettura-commeto
@ duccio - Sempre più spesso trovo di avere "gusti" in comune con te.Anche per me questi sono gli argomenti che leggo più volentieri.;-)
Bauman sicuramente ci accomuna, caro Duccio. Mi pare che non sia la prima volta..Anche Giorgio Bocca lo leggo con interesse, ma Bauman lo considero una vera guida, un "decifratore" di questa nostra società. Impossibile prescindere dalle sue analisi.
@ giulia - ..vedo che anche con te.."condivido" Bauman..Sarà anche per questo che sono spesso in sintonia con te e con le tue riflessioni?
@ il cantastorie errante - Caro amico cantastorie, riesci sempre a "tirar fuori" dalla tua grande conoscenza di musica e di cinema qualche cosa che fa al caso e che mi incuriosisce. Non conosco questo film. Ma..ora che me ne hai parlato, appena ne ho la possibilità, voglio vederlo..
Sono stata già nel tuo blog, e ti ho risposto lì. Ma ti rinnovo qui il mio grazie per le parole che scrivi e l'affetto che dimostri.
@ Fino - La paura come strumento di consenso..Già!..E di ottundimento della ragione..Sai qual'è la cosa più triste, in tutto ciò? Vedere tanta gente, che avrebbe gli strumenti culturali per reagire, farsi ivece irretire come l'ultimo degli sprovveduti..
Son contenta che ti sei fatto una "ricarica" di Sicilia :-)..
Un caro saluto, e una buona notte a tutti
Frida