venerdì 22 maggio 2009

Non solo tende, non solo efficienza..

Sfogliando stamattina il giornale (che per me è "La Repubblica", per chi mi conosce poco..) il primo articolo che ho letto è stato quello sulla ricostruzione in Abbruzzo.
Questa tragedia ha colpito tutti noi italiani, ed io non riesco a sentirmi estranea, anche se non ho parenti o amici all'Aquila, tra i terremotati..
In particolare mi hanno colpito questi passaggi che incollo qui sotto tratti dall'articolo di Antonello Caporale.

"La tenda inebetisce, massacra il morale, riduce l'intelligenza a zero e il corpo vitale di un lavoratore ad oggetto da assistere. Mangiamo bene tre volte al giorno, ci fanno fare la doccia e i bagni sono disinfettati due volte al dì... Le guardie ci controllano, gli infermieri ci aiutano e noi siamo lì reclusi e beati. Gente a cui il destino ha offerto prima della morte una vacanza, magari di merda, per un sacco di tempo", commenta l'architetto Antonio Perrotti, sistemato sotto la tela e promotore nel campo base del più agguerrito comitato popolare."
"Il regime di vita, totalmente assistito, prevede in cambio però silenzio e ridotta capacità visiva. La nota della signora N. F., che il timore di rappresaglie induce a negare la propria identità, dimorante al campo base Italtel 1: "Capisco la sicurezza, ma con questa necessità si annienta ogni libertà di espressione. Al mio campo si entra e si esce solo con un badge di identificazione. Una sera iniziai a discutere con amici della necessità di fare qualcosa, muoverci, capire. Si forma un crocchio di una decina di persone e io inizio a interrogarmi ad alta voce. Passa qualche minutoe si fa v ivo il muso di una camionetta dei carabinieri. Ci spiegano che ogni assembramento avente natura politica dev'essere autorizzato e che loro, finché non fosse terminato il nostro conciliabolo, sarebbero rimasti lì ad ascoltare". (qui il link all'articolo per intero)

La lettura di queste testimonianze non lascia indifferenti. E ci mostra quanto sia difficile e delicato gestire le emergenze e come sia poco "umano" (se dell'uomo prendiamo la testa, oltre al corpo..) applicare rigidamente la logica dell'efficienza manageriale per ovviare, o alleviare, in questo caso, ogni male...Epperò questa gestione del dopo-terremoto - che ha l'impronta forte, ossia decisionista, di un uomo forte (Bertolaso) e di un governo forte (quello di berlusconi) - sembra essere affetta dalla solita "malattia" dell'intolleranza alle critiche e della scarsa attenzione ad esigenze non materiali - dunque non visibili (specie nei video..) dunque non utilizzabili a mò di spot propagandistici - di cui "soffrono" tipicamente gli uomini "forti" ..

2 commenti:

Nicolanondoc ha detto...

Già Frida, non solo tende...questa è la nostra storia che si ripete,oggi non voglio entrare nel merito e
nella sofferenza di una mancata libertà....
Inesorabili invece sono i numeri, seppur così freddi....100.000 richieste di risarcimento danni contro 70.000 abitanti,qualcuno "stupito" si chiederà come è possibile? Pensandoci bene è facile fare una considerazione: l'80% degli italiani possiede una
o più case, tanti di questi hanno solo una casa con un mutuo da pagarsi e probabilmente non sanno dove "sbattere la testa", la rimanenza sono proprietari di più case negozi ecc ecc,il rimanente 20% in affitto,costoro hanno perso la casa e tutto il resto...senza, forse,poter chiedere nessun indenizzo....basta poco a capire che i proprietari di più alloggi ecc ecc superano alla lunga il 20% degli affittuari.
Quelli che promettono a queste persone di risolvere i loro grandi problemi in un determinato periodo e poi non mantengono le promesse, dovrebbero come minimo essere licenziati come fannulloni di stato!!!
Un caro saluto

Fra ha detto...

..io invece non volevo entrare nel merito dei numeri..ma visto che tu ci entri, hai ragione su tutta la linea: dovremmo cacciare i "fannulloni di stato"..invece pare che la maggioranza li osanni..!! :-(
Ma quanto durerà?..
Un caro saluto e una buona notte
Frida