Prima di farmi prendere dai bla, bla, bla di fine anno, copio qui la riflessione di Michele Serra su "L'Amaca" di Repubblica di oggi perchè la condivido pienamente.
L'autista romano e il tassista milanese, entrambi pieni di coca e investitori (il secondo dolosamente) di due pedoni, ci fanno intendere anche "statisticamente" ciò che già sappiamo: la diffusione di massa delle droghe ha raggiunto livelli mai visti. Non c'è più alcun rapporto "culturale" con la droga - un tempo veicolo di violazione di norme e veti -, c'è solo un banale rapporto di consumo: una delle tante bulimie in corso. Se prima il drogato poteva considerarsi un anticoformista, oggi è a pino titolo conformista.
La legislazione rigidamente proibizionista in vigore in molti paesi, tra cui l'Italia, si è rivelata un patetico argine, travolto da domanda e offerta entrambe in piena. Per onestà, bisogna aggiungere che nemmeno l' antiproibizionismo può suggerire, a questo punto, qualcosa di diverso dalla semplice constatazione che la droga ha stravinto. La sola speranza sarebbe un mutamento progressivo e profondo di ciascuno di noi con TUTTI i consumi, leciti o illeciti. Una rivolta contro le dipendenze di ogni ordine e grado, la supina imitazione, lo spirito di gregge, la passività psicologica, la mediocrità mortificante che spinge a emulare gli altri pur di non fare la fatica di valorizzare se stessi. Una battaglia per l'indipendenza che purtroppo, a quanto si vede in giro, è al suo anno zero.
Ecco, ora se siete arrivati fin qua, avete già letto Serra. Di mio, mi limito solo a sottolineare a margine una cosa: che il problema delle dipendenze, in senso lato, può a pieno titolo essere considerato Il Problema del nostro mondo attuale. Perchè è dagli eccessi , dalle abbuffate compulsive, ormai, di consumi di ogni genere che derivano i più grandi problemi che ci affliggono, come quello della crisi finanziaria mondiale e dell'inquinamento planetario.
Infine, se sposto il discorso su di me, lo dico già da tempo , l'ho detto anche nel mio vecchio blog in passato, e lo ripeto ora, io riconosco di avere varie "dipendenze" (da abitudini, cose, persone, gusti, odori, immagini, ecc..), ma mi sforzo continuamente di essere, come dire, "dipendente con moderazione" :-)..Non ambisco ad altro. Conosco i miei limiti.
Una "dipendenza con moderazione" è fattibile per tutti, no? Allora..perchè no?
L'autista romano e il tassista milanese, entrambi pieni di coca e investitori (il secondo dolosamente) di due pedoni, ci fanno intendere anche "statisticamente" ciò che già sappiamo: la diffusione di massa delle droghe ha raggiunto livelli mai visti. Non c'è più alcun rapporto "culturale" con la droga - un tempo veicolo di violazione di norme e veti -, c'è solo un banale rapporto di consumo: una delle tante bulimie in corso. Se prima il drogato poteva considerarsi un anticoformista, oggi è a pino titolo conformista.
La legislazione rigidamente proibizionista in vigore in molti paesi, tra cui l'Italia, si è rivelata un patetico argine, travolto da domanda e offerta entrambe in piena. Per onestà, bisogna aggiungere che nemmeno l' antiproibizionismo può suggerire, a questo punto, qualcosa di diverso dalla semplice constatazione che la droga ha stravinto. La sola speranza sarebbe un mutamento progressivo e profondo di ciascuno di noi con TUTTI i consumi, leciti o illeciti. Una rivolta contro le dipendenze di ogni ordine e grado, la supina imitazione, lo spirito di gregge, la passività psicologica, la mediocrità mortificante che spinge a emulare gli altri pur di non fare la fatica di valorizzare se stessi. Una battaglia per l'indipendenza che purtroppo, a quanto si vede in giro, è al suo anno zero.
Ecco, ora se siete arrivati fin qua, avete già letto Serra. Di mio, mi limito solo a sottolineare a margine una cosa: che il problema delle dipendenze, in senso lato, può a pieno titolo essere considerato Il Problema del nostro mondo attuale. Perchè è dagli eccessi , dalle abbuffate compulsive, ormai, di consumi di ogni genere che derivano i più grandi problemi che ci affliggono, come quello della crisi finanziaria mondiale e dell'inquinamento planetario.
Infine, se sposto il discorso su di me, lo dico già da tempo , l'ho detto anche nel mio vecchio blog in passato, e lo ripeto ora, io riconosco di avere varie "dipendenze" (da abitudini, cose, persone, gusti, odori, immagini, ecc..), ma mi sforzo continuamente di essere, come dire, "dipendente con moderazione" :-)..Non ambisco ad altro. Conosco i miei limiti.
Una "dipendenza con moderazione" è fattibile per tutti, no? Allora..perchè no?