martedì 19 agosto 2008

Ritocchi

Oggi si ritocca tutto. Leggevo stamattina di quanto stia andando bene l'industria del ritocco. Sempre più gente ricorre ai software per eliminare, o aggiungere dalle proprie foto persone care, o che tali erano. E così via dalle foto tutti gli "ex" partner, e dentro invece i "post", o a quelli già morti. Non so a voi, ma a me ripugna una simile manipolazione. Mi sembra di ritoccare il passato, di ricostruirmelo a comodo mio..Un conto è ricostruire il presente, e pensare con altri occhi al futuro, e un altro è invece vedere il passato, che quello è, e resta, in modo distorto. E' vero, guardare certe immagini può far male, ma è come fare i conti con un lutto. Se si rimuove e basta, non lo si elaborara, e dunque non lo si supera mai.
Poi comunque, in generale, per me la foto "deve" essere reale, deve cogliere parti della realtà. Il che non vuol dire che non c'è spazio alcuno per delle "libertà". Ma queste consistono nella scelta di un dettaglio, piuttosto che un altro, di una illuminazione, piuttosto che un'altra, una angolazione frontale, piuttosto che laterale, ecc..Io non ho mai ritoccato, nè mai lo farò, le mie foto. Non ho nulla contro le tecniche di ritocco, ma per me i ritocchi sevono solo per scherzare..per fare fumetti..insomma per qualcos'altro rispetto a quel "cogliere la realtà" con un l' obiettivo di una fotocamera, che a me affascina tanto.
Tuttavia, mi rendo conto, proprio questo affannarsi a ritoccare, e non il mio "rincorrere dettagli di realtà", è perfettamente in linea con una tendenza attuale ancor più generale: quella verso il revisionismo, il "ritocco storico"...Basta edulcorare, a parole, il passato,e questo diventa "altro".. Il fascismo, così, non fu una dittatura..ed i morti per la patria pure, non sono mai esistiti..Anzi..quale Patria? L'Italia?..O la "Padania"?..O qualche altra "entità" territoriale senza storia, cui si deciderà di attribuirgli un'esistenza?..
E si, mi rassegno: sono, e resto, "fuori moda"..

giovedì 14 agosto 2008

Falò di mezz'estate

Ferragosto
Odio la folla, i rumori, i parenti chiassosi con bambini piangenti e mamme che urlano; adolescenti incollati al cellulare e nonni arresi.
Io, se potessi, andrei a mare e farei un falò. Pochi intimi, risate bagnate e sogni sulla spiaggia...



E poi..credo che scriverei così:


Scintille di fuoco

stelline danzanti

di pioggia lucente

accendono il mare.

Il buio si fa rosso

ed i sogni galleggiano

tra spuma di mare,

occhi e risate
.

lunedì 4 agosto 2008

Viaggi e Letture

Ho trascorso la giornata di ieri all'insegna del relax. Mi son persa a leggere..Ma, alla fine, il mix di relax e di lettura m'ha annoiato..Il troppo riposo fa male! :-) Comunque, prima di arrivare alla noia, ho viaggiato con la mente (almeno questi viaggi posso permettermeli..) e sono stata niente di meno che in Botnia e in Carelia. E poi in Livonia, Curlandia, Latgalia e Masuria!
No, non me li sono inventati. Questi posti esistono davvero. E si trovano ai confini orientali della Ue. Sono l'"Altra Europa", che Paolo Rumiz ha visitato nel suo viaggio-reportage lungo più di seimila chilometri (+ sette bloc-notes di ottanta pagine l'uno e un intero corredo di foto e di disegni) andando da Nord a Sud, da Murmansk a Odessa, dal nord più a nord del circolo polare artico al Mar Nero. La prima parte di questo reportage è stata pubblicata su "la Repubblica" di ieri, 3 agosto 2008.
Vi riporto qualche passo tra quelli che più mi hanno incantato. E così contribuisco anch'io ai vostri "viaggi" ;-). E, dopo la lettura di Rumiz, m'è "scappato di mente" pure qualche dettaglio di viaggio mio, che ho "incollato" alla fine. Buon viaggo! :-)


La notte d'estate è piena di treni a lunga percorrenza, bruchi luminosi che puntano a Sud; roba da settanta, ottanta ore di viaggio, treni sovraffollati da Murmansk, Omsk, Ekaterinenbug, Baku.
Che avventura. Che incontri. Un pescatore di granchi giganti e floride venditrici di panna acida e mirtilli; un rambo delle forze speciali in Cecenia diventato prete e una coppia inquilina di un'ex sinagoga trasformata in stalla dai nazisti. Ho trovato un pastore di renne in guerra con la Gazorom di Putin e uno scrittore di nome "Lupo" in una casa solitaria in fondo a un lago. Ho incrociato contrabbandieri e sommergibisti, giovani guardiamarina appena promossi e comandanti di carrette inverosimili nei mari gelidi del Nord. Su un treno ho visto una folla di donne incollarsi alle cosce pacchi di dvd e sigarette usando lo scotch come giarrettiera, e lungo un fiume una vecchia di nome Ljuba con tre caprette al guinzaglio raccontarmi la genesi del mondo. In Ucraina un branco di mafiosi ha picchiato sotto il mio naso un tassista che rifiutava di pagare il pizzo e in Bielorussia ho assistito al ballo scatenato di venti giovani parrucchiere senza uomini. (..)
Sotto la cuccetta c'è il mio vano bagagli con lo zaino e le scarpe. E' tutto quello che ho. Sei chili di bagaglio, e poteva essere anche meno. Ho viaggaiato su treni, corriere, traghetti, chiatte, talvolta in autostop e a piedi. In qualche occasione mi è capitato di maledire questa scelta - Rumiz chi te l'ha fatta fare di non viaggiare in automobile - ma me la sono cavata sempre e sempre ho incontrato qualcuno pronto a darmi una mano. Lo stato di bisogno mi ha fatto capire meglio la temperatura umana dei luoghi, le difficoltà sono diventate racconto e il viaggio s'è fatto da sé senza bisogno che programmassi nulla. (..)
Potevo andare da Sud a Nord, per evitare temperature estreme e compensare con il procedere della stagione calda i rigori del Nord. Ho scelto di fare il contrario, per dilatare la latitudine percorsa con il calendario. In questo modo, invece di trenta paralleli, è come se ne avessi attraversati cinquanta, e invece di un mese ne ho vissuti tre, quelli che intercorrono tra la fine dell'inverno e l'inizio dell'estate. Nevicava a Murmarsk, appena un mese fa, e ora grondo di sudore. Davanti a me, sul filo della longitudine, si è dispiegato un ventaglio inimaginabile di scenari. Laghi gelati e campi di grano, freddi albori tra le foreste e notti sensuali del Sud. Un viaggio "verticale", che mi ha trascinato verso il basso del mappamondo quasi per forza di gravità" (............................)

Affascinante, vero, questo viaggiare leggendo?.. A me ha fatto "vedere", come in una giostra fantastica, alcuni dettagli di viaggio che mi appartengono, e che fanno ormai parte del (mio) passato..Il "kalispera" della sconosciuta vecchietta di Corfù che saluta tutti, come si usa anche da noi ancora in certi paesini di montagna; il pesce fresco in un ristorantino di Atene frequentato solo da impiegati Ateniesi, il boccale di birra da un litro scolato (quasi) d'un fiato a Monaco, le macerie della seconda guerra mondiale insieme ai bei palazzi a Dresda, il freddo cane a luglio sulla Marmolada, e il rocambolesco cambio di vestiti e costume da bagno (a Pola |?|..non mi ricordo già più..) (ex Yogoslavia) nel marciapiede del lungomare..........e...tante altre cose cose molto più "estetiche" e immortalate nelle mie vecchie foto, o, al contrario, molto poco "estetiche" e "socializzabili", immagazzinate nella mia memoria più remota e viscerale.

venerdì 1 agosto 2008

Un raccontino per il pomeriggio

Non sono il tipo che racconta storie, o che sa scrivere racconti (infatti gli scrittori, e i poeti, hanno tutta la mia invidia :-). Ma lo scorso anno, in una giornata di vento caldo e di forzata "casalinghitudine", m' è venuto fuori questo raccontino. Ecco, visto che siamo in tempo d'estate, di pigrizia, e di pomeriggi sonnacchiosi , ve lo ripropongo pescandolo dal vecchio blog.
Buon passatempo! :-)

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Storia di F, di mare e di conchiglie *

Alle quattro del mattino, F. scese di sotto a bere una tazza di latte...Detta così sembra una cosa abituale, vero? Invece no, proprio per niente. F. non beveva latte, tanto meno a quell'ora...E poi...scendere giù, così da sola, quando è ancora notte...Di solito, se si svegliava, tratteneva persino la pipì, pur di non muoversi dal letto. Il fatto è che in quella casa, dove le toccava trascorrere tutte le estati, non si sentiva affatto a suo agio e la notte tutte le sue ansie "precipitavano" sul fondo del letto in paure di presenze...o in timore di assenze...Stare lì, lontana dai suoi (no, non i suoi genitori, quelli li aveva..), lontano dai suoi amici, quelli con cui chiaccherava il pomeriggio, a bassa voce mentre gli altri dormivano, la faceva sentire sola, terribilmente sola e senza riferimenti...Ma...Pazienza! I suoi genitori dovevano farlo, ogni estate...Era una specie di "voto", il loro, oppure una scusa...per non andare altrove...per non perdersi...Fu così che, proprio quella notte lì, quella del latte, e del bicchiere, e delle scale, e del sotto...che F. pensò così tanto di non trovarsi lì...e che quella del latte non fosse lei...che...."Che lo facesse pure, di scendere! Tanto...non era mica lei"..."Che scendesse, pure, quell'altra là, la "lattante"!"...E intanto che "vedeva" questo, come in un sogno, o come in film "estivo" di tanti anni fa, F., la "vera" F. si trovava al sole, sdraiata in spiaggia, a riposarsi dopo aver raccolto tante conchiglie, con cui poi costruiva collane da vendere a quei fessi di turisti che si vedevano d'estate. Quell'anno ne erano venuti tanti e lei aveva già guadagnato quanto nell'intera stagione, anche se era solo metà giugno...F. viveva sola. Era rimasta in quell'isola durante una vacanza fantastica che poi si era trsformata in tragedia. Durante un giro in motoscafo, i suoi si erano tuffati al largo...e un altro motoscafo, che poi si seppe guidato da un uomo ubriaco, sfrecciò vicinissimo a loro, non li vide neppure e....Finirono così...Terminarono la loro vita...in brandelli...di sangue e sale...Una cosa orribile...Tuttavia F, che non aveva altri parenti ed aveva allora circa dieci anni...non volle più tornare...Una famiglia del luogo, che lei aveva già conosciuto e che la trattava affettuosamente ogni volta che la vedeva, decise di occuparsi di tutto e di lei...con la spontaneità e la semplicità di chi non può non prendersi cura di un cucciolo trovato...Da allora erano già passati sei anni...F. era già una ragazzina sveglia e indipendente...e sembrava non ricordare, salvo tornarle alla mente, certe volte di notte, in sogno...una casa con scale...una voglia di latte e di svegliarsi....

* Il titolo l'ho messo quest'anno. Lo scorso anno l'avevo "buttata" così, senza titolo..Si vede che faccio una cosa alla volta: un anno la storia e l'altro anno il titolo.:-)