Ho trascorso la giornata di ieri all'insegna del relax. Mi son persa a leggere..Ma, alla fine, il mix di relax e di lettura m'ha annoiato..Il troppo riposo fa male! :-) Comunque, prima di arrivare alla noia, ho viaggiato con la mente (almeno questi viaggi posso permettermeli..) e sono stata niente di meno che in Botnia e in Carelia. E poi in Livonia, Curlandia, Latgalia e Masuria!
No, non me li sono inventati. Questi posti esistono davvero. E si trovano ai confini orientali della Ue. Sono l'"Altra Europa", che Paolo Rumiz ha visitato nel suo viaggio-reportage lungo più di seimila chilometri (+ sette bloc-notes di ottanta pagine l'uno e un intero corredo di foto e di disegni) andando da Nord a Sud, da Murmansk a Odessa, dal nord più a nord del circolo polare artico al Mar Nero. La prima parte di questo reportage è stata pubblicata su "la Repubblica" di ieri, 3 agosto 2008.
Vi riporto qualche passo tra quelli che più mi hanno incantato. E così contribuisco anch'io ai vostri "viaggi" ;-). E, dopo la lettura di Rumiz, m'è "scappato di mente" pure qualche dettaglio di viaggio mio, che ho "incollato" alla fine. Buon viaggo! :-)
La notte d'estate è piena di treni a lunga percorrenza, bruchi luminosi che puntano a Sud; roba da settanta, ottanta ore di viaggio, treni sovraffollati da Murmansk, Omsk, Ekaterinenbug, Baku.
Che avventura. Che incontri. Un pescatore di granchi giganti e floride venditrici di panna acida e mirtilli; un rambo delle forze speciali in Cecenia diventato prete e una coppia inquilina di un'ex sinagoga trasformata in stalla dai nazisti. Ho trovato un pastore di renne in guerra con la Gazorom di Putin e uno scrittore di nome "Lupo" in una casa solitaria in fondo a un lago. Ho incrociato contrabbandieri e sommergibisti, giovani guardiamarina appena promossi e comandanti di carrette inverosimili nei mari gelidi del Nord. Su un treno ho visto una folla di donne incollarsi alle cosce pacchi di dvd e sigarette usando lo scotch come giarrettiera, e lungo un fiume una vecchia di nome Ljuba con tre caprette al guinzaglio raccontarmi la genesi del mondo. In Ucraina un branco di mafiosi ha picchiato sotto il mio naso un tassista che rifiutava di pagare il pizzo e in Bielorussia ho assistito al ballo scatenato di venti giovani parrucchiere senza uomini. (..)
Sotto la cuccetta c'è il mio vano bagagli con lo zaino e le scarpe. E' tutto quello che ho. Sei chili di bagaglio, e poteva essere anche meno. Ho viaggaiato su treni, corriere, traghetti, chiatte, talvolta in autostop e a piedi. In qualche occasione mi è capitato di maledire questa scelta - Rumiz chi te l'ha fatta fare di non viaggiare in automobile - ma me la sono cavata sempre e sempre ho incontrato qualcuno pronto a darmi una mano. Lo stato di bisogno mi ha fatto capire meglio la temperatura umana dei luoghi, le difficoltà sono diventate racconto e il viaggio s'è fatto da sé senza bisogno che programmassi nulla. (..)
Potevo andare da Sud a Nord, per evitare temperature estreme e compensare con il procedere della stagione calda i rigori del Nord. Ho scelto di fare il contrario, per dilatare la latitudine percorsa con il calendario. In questo modo, invece di trenta paralleli, è come se ne avessi attraversati cinquanta, e invece di un mese ne ho vissuti tre, quelli che intercorrono tra la fine dell'inverno e l'inizio dell'estate. Nevicava a Murmarsk, appena un mese fa, e ora grondo di sudore. Davanti a me, sul filo della longitudine, si è dispiegato un ventaglio inimaginabile di scenari. Laghi gelati e campi di grano, freddi albori tra le foreste e notti sensuali del Sud. Un viaggio "verticale", che mi ha trascinato verso il basso del mappamondo quasi per forza di gravità" (............................)
Affascinante, vero, questo viaggiare leggendo?.. A me ha fatto "vedere", come in una giostra fantastica, alcuni dettagli di viaggio che mi appartengono, e che fanno ormai parte del (mio) passato..Il "kalispera" della sconosciuta vecchietta di Corfù che saluta tutti, come si usa anche da noi ancora in certi paesini di montagna; il pesce fresco in un ristorantino di Atene frequentato solo da impiegati Ateniesi, il boccale di birra da un litro scolato (quasi) d'un fiato a Monaco, le macerie della seconda guerra mondiale insieme ai bei palazzi a Dresda, il freddo cane a luglio sulla Marmolada, e il rocambolesco cambio di vestiti e costume da bagno (a Pola |?|..non mi ricordo già più..) (ex Yogoslavia) nel marciapiede del lungomare..........e...tante altre cose cose molto più "estetiche" e immortalate nelle mie vecchie foto, o, al contrario, molto poco "estetiche" e "socializzabili", immagazzinate nella mia memoria più remota e viscerale.